Jonatan, uno degli eroi dell’ultimo Bologna semifinalista di Coppa: "Con il Var saremmo passati noi. A Casteldebole c’è un gran progetto». L’assist di Binotto: "Vincenzo, credi nella finale. Che rabbia quel rigore non dato contro la Viola»
"Quella doppia semifinale con la Fiorentina me la porto ancora dentro: non solo per la mia doppietta al ritorno ma...

"Quella doppia semifinale con la Fiorentina me la porto ancora dentro: non solo per la mia doppietta al ritorno ma...
"Quella doppia semifinale con la Fiorentina me la porto ancora dentro: non solo per la mia doppietta al ritorno ma perché se allora ci fosse stato il Var in finale di Coppa Italia saremmo andati noi. Magari è il colpo che riesce a questo Bologna...". Quel Bologna e questo Bologna: Jonatan Binotto unisce un ponte ideale ‘lungo’ ventisei anni tra due squadre che sotto le Due Torri hanno fatto, e stanno facendo, la storia.
Binotto, che notte quella notte: 10 marzo 1999, stadio Franchi, la sua doppietta nei novanta minuti regolamentari pareggia lo 0-2 dell’andata. Poi vennero i gol di Cois e Rui Costa a firmare la beffa.
"Andammo veramente vicini a fare l’impresa. Dopo il 2-0 dell’andata loro non si aspettavano che potessimo ribaltarla, ma ci riuscimmo con la consapevolezza dei nostri mezzi e la serenità che sapeva infondere a quel gruppo Mazzone".
Borriello di Mantova, chi era costui?
"L’arbitro che quella notte non vide il mani di Torricelli in area viola: oggi col Var sarebbe il rigore più facile da assegnare".
Visto che colpo il Bologna di Italiano?
"Ho visto il colpo che ha fatto il Bologna ma soprattutto ho visto una partita all’insegna del calcio totale giocata con un’intensità pazzesca. Italiano aveva solo bisogno di un po’ di tempo per plasmare una squadra a sua immagine e somiglianza. E quando vedo il centrale difensivo che sale a pressare all’altezza della trequarti vedo una squadra che oggi ha la sua identità".
Bravi tutti a Casteldebole?
"Bravi a raccogliere i frutti di un lavoro cominciato dieci anni fa. Allora dovevi costruire tutto da zero, oggi ti puoi permettere di fare interventi mirati: portare qui Sartori è stata una mossa decisiva".
Ora in semifinale di Coppa Italia si profila la doppia sfida con Thiago.
"Siete così sicuri? Con questa Juve bisogna sempre mettere la tripla".
L’ala Binotto come giudica gli esterni d’attacco di questo Bologna?
"Trent’anni fa l’esterno arrivava sul fondo e crossava: oggi invece se giochi in quella posizione devi anche ‘entrare’ nel campo e questo ti dà la possibilità di segnare qualche gol in più".
Ndoye e Nervo: si può azzardare un raffronto?
"A livello tecnico Ndoye ha qualcosa in più, ma per applicazione, senso tattico e disciplina mi tengo Carletto".
E Carletto Mazzone?
"A volte ripenso a lui, a Giuseppe Gazzoni e Klas Ingesson, tre pezzi fondamentali di quel Bologna vincente che oggi non ci sono più ma che sono ben presenti nel mio cuore".
Dopo l’impresa di Bergamo non siete più l’ultimo Bologna ad aver conquistato una semifinale di Coppa Italia.
"Aspettavamo solo gli eredi. Significa che c’è un Bologna che ventisei anni dopo ha fatto qualcosa di davvero grande".
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