La società sceglie il basso profilo, ma nel post-gara si è fatta sentire. Sui social è un coro di proteste. Il club si aspetta lo stop di Abisso. I tifosi: "Bisogna alzare la voce»
Nel ventre del Tardini, a fine partita, il Bologna si è fatto sentire. Nessun tono eccessivo, che possa portare a...

Nel ventre del Tardini, a fine partita, il Bologna si è fatto sentire. Nessun tono eccessivo, che possa portare a...
Nel ventre del Tardini, a fine partita, il Bologna si è fatto sentire. Nessun tono eccessivo, che possa portare a squalifiche o ripercussioni, assicurano dal quartier generale rossoblù. Ma c’è la speranza che Abisso venga fermato nei prossimi turni. Questo non basta a calmare la pancia di parte della tifoseria, che dopo il ko, per come è maturato, avrebbe preteso una presa di posizione forte e pubblica da parte della dirigenza. Le polemiche arbitrali sono salite di tono: dalla Fiorentina, che ha alzato la voce per la mancata rimessa dal fondo sul cross di Bastoni che portò al gol subito, a quelle di Ibrahimovic dopo Empoli-Milan, per finire con Ranieri in Europa. Siamo nel clou della stagione e c’è chi mette le mani avanti. Non il Bologna, che preferisce tenere i toni bassi e al di là dei dialoghi più o meno accesi da spogliatoio, pubblicamente non solleva problemi arbitrali.
"Ma è una vergogna, Cancellieri andava espulso". Non solo: "E la famosa questione dei rigorini? Contro la Roma la mano di Lucumi, a Parma quella di Beukema, che era a un centimetro da Bonny, mentre a Gatti a Como non è stato sanzionato il fallo che sarebbe potuto costare la sconfitta alla Juventus, che ha poi vinto". Sui social è aperto il dibattito con relativa dietrologia. Il Bologna non ne parla pubblicamente, la sua gente sì, la questione arbitrale continua a far rumore, la disparità giudizio pure. E così, nello specifico, per i rossoblù, si passa da due possibili vittorie (o da una vittoria e un pareggio, perché a Parma il Bologna ha creato poco o nulla) a un pari e a una sconfitta che possono far la differenza, punti alla mano, sulla rincorsa all’Europa. Anche se è sotto gli occhi di tutti come a Parma il Bologna sia stato lontano parente rispetto all’uscita con il Torino.
La discussione è aperta. C’è chi avrebbe gradito, anzi preteso, che dirigenza, allenatore e giocatori rossoblù prendessero posizione in modo forte e netto rispetto alla direzione di Abisso. Specie in un momento in cui farsi sentire e polemizzare è diventato la norma, con il timore che non farlo possa rivelarsi scelta perdente anche in chiave futura e che possa dare la sensazione, a livello d’immagine, che l’Europa a queste latidudini, non sia obiettivo da conquistare a tutti i costi. E chi invece non cerca alibi, al netto degli errori: "Gli errori hanno inciso, ma oggi eravamo sotto tono e non abbiamo mai rischiato di segnare".
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