La soddisfazione di Motta. "I miei ragazzi straordinari. Classifica? Non mi nascondo»
Il tecnico del Bologna: "Siamo venuti a capo di una partita complicata. Zirkzee? Fa un lavoro completo: è tecnico e fisico. Ora pensiamo al Lecce". .

"I miei ragazzi straordinari. Classifica? Non mi nascondo"
L’ora del trionfo. D’accordo, siamo solo alla tredicesima giornata: ma è tutto fuorché casuale un Bologna che vince anche dentro partite complicate come quella con il Torino. E che ora ha tutto il diritto di guardarsi per qualche giorno allo specchio, scoprendosi addirittura in zona Europa League. Complicato è proprio l’aggettivo che utilizza anche Thiago Motta per dipingere una partita che fino al gol di Fabbian era parsa in salita. "Siamo venuti a capo di una partita complicata – dice Motta – perché il Toro è una squadra difficile da affrontare. Non ti fanno giocare e quando ci provi, senza riuscire a fare le cose che vorresti, ti viene un senso di frustrazione. Tutto merito di Juric, che è un bravissimo allenatore". Se Juric è bravissimo Motta allora che cos’è? Non è uomo incline a farsi i complimenti da solo il pilota di un Bologna che a questo punto non può più nascondersi. "Io non mi nascondo – puntualizza Motta –. Se dicessi che non abbiamo fatto nulla direi il falso, so che stiamo facendo cose straordinarie, con una squadra diversa rispetto a quella dello scorso anno. Il segreto? Non è un segreto che non sia il lavoro dei ragazzi durante la settimana e la loro voglia di aiutarsi in campo". Detta così sembra facile: ma non lo è. Ed è stato tutto fuorché facile venire a capo di un Torino che nel primo tempo, sul piano del gioco, è stato a tratti perfino superiore ai rossoblù. "Fino al gol la partita era bloccata – ammette Motta –. Loro ci costringevano a buttare la palla lunga, agevolando così il loro modo di stare in campo. Poi il gol di Fabbian ha aperto la partita e negli spazi che il Torino ci ha concesso siamo riusciti a creare diverse occasioni, fino al 2-0 di Zirkzee". E così Joshua è arrivato a quota cinque: 5 gol in 13 giornate fanno una proiezione di una quindicina di gol a maggio. He cosa è scattato nella testa di questo ragazzo?
"Prima di tutto Joshua è un ragazzo per bene – dice Thiago –. Lo scorso anno ha avuto un po’ di difficoltà nell’adattarsi al nostro calcio. Oggi invece fa un lavoro completo: è un attaccate tecnico e fisico, fa bene la fase difensiva e fa benissimo quella per cui un attaccante viene giudicato, ovvero quella offensiva. Io gli chiedo di fare tante cose e a volte questo produce in lui un po’ di frustrazione: per questo sono contento he abbia segnato". Parole al miele anche per Calafiori. "Se sia o no da nazionale maggiore dovete chiederlo a Spalletti – dice Motta –. Io posso solo dire che a noi sta dando una grande mano, non solo per quello che fa ma per come aiuta i compagni". E’ il Bologna del mutuo soccorso. "Ma adesso – taglia corto Thiago – pensiamo al Lecce". Giusto per non rinunciare a essere sempre Thiago.
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