La striscia magica si interrompe. Gol, caos e Var: il Bologna si ferma. Derby e sorpasso per la Fiorentina
Dopo dieci risultati utili di fila, Aebischer e compagni cadono al Franchi in una gara ricca di emozioni e nervi. Gioiello di Bonaventura, poi dal dischetto arrivano il pari di Zirkzee e il 2-1 di Nico. Ora la sosta delle nazionali.

dall’inviato
Gianmarco Marchini
Nessuno è perfetto. Ma dopo dieci risultati utili di fila, il Bologna di Thiago stava quasi riscrivendo questa massima. E invece ieri nel match caotico ed elettrico del Franchi i rossoblù si sono riscoperti imperfetti. Niente di preoccupante, sia chiaro, perché, alla fine, il Bologna avrebbe meritato quanto meno un pareggio, avendo confermato nel corso dei cento minuti di partita di saper esprimere un calcio molto più convincente della Fiorentina.
Ma - restando sempre sulle massime - non può piovere per sempre. E allora, dopo tre sconfitte nelle ultime tre gare, doveva per forza arrivare una reazione dei viola: e reazione è stata. Proprio la maggior cattiveria dei ragazzi di Italiano ha fatto la differenza, nell’economia di un match dove però hanno pesato molto anche le decisioni di Maresca e del Var. Molto precisi nell’annullare per fuorigioco il due a uno di Orsolini che a fine primo tempo avrebbe completato la rimonta, ma molto fiscali nell’assegnare il rigore per la trattenuta di Kristiansen su Ikoné a inizio ripresa. Ingenuo il terzino che su Instagram poi si definirà "devastato dall’errore". Così come è avventato Arthur poco dopo nell’entrata su Saelemaekers: contatto su cui l’arbitro, richiamato dal Var, s’attarda tre minuti abbondanti davanti al monitor per poi confermare la sua decisione. Il tutto dentro un match carico di tensione, sprigionata dall’ambiente, ma anche alimentata da una gestione della gara sempre sul filo dei nervi. Tanti fischi, tante polemiche, tante pause. In questo caos la Fiorentina arma la sua disperazione, mentre il Bologna perde lucidità. Thiago, nel post-gara, parlerà di "cinquanta minuti effettivi di gioco", lamentando anche un recupero che forse nel finale sarebbe dovuto essere più corposo dei sei minuti concessi.
Alla fine, però, il Bologna deve saper guardare anche ai propri errori, di lettura, come nel caso del primo gol di Bonaventura, arrivato al 17’, sì, con un tiro-capolavoro, ma dopo un fraseggio interminabile davanti a Skorupski. Errori di lettura, ma anche di mira, come il destro che Saelemaekers al 39’ spara addosso a Terracciano, o come tutti i corner o le punizioni calciate in maniera rugbistica.
Del resto, nessuno è perfetto, quindi nessun dramma per una sconfitta che mancava dallo scorso ventuno agosto col Milan, quando il Bologna di Thiago e Sartori era soltanto un embrione, un’idea bellissima. Anche al Franchi, anche in una sconfitta, i rossoblù hanno confermato di avere una squadra e un’identità di gioco per poter davvero puntare a stare lassù, dove partono i treni per l’Europa. Certo, il ko di ieri vale anche il sorpasso della Fiorentina, ora a più due, ma la stagione è lunga e adesso c’è la sosta per le nazionali a far raffreddare l’arrabbiatura del Franchi (ieri al fischio finale brutte scene con tifosi a insultare gratuitamente alcuni membri dello staff rossoblù). Al rientro ci sarà il Torino. ZIrkzee guiderà i compagni dopo un’altra grande prova ieri, con un gol su rigore e la solita esultanza con mitragliatrice scambiata dai fiorentini per una provocazione. Non lo era.
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