L’ex presidente della Camera e grande tifoso rossoblù: "Con l’Udinese avremmo strameritato di vincere. Thiago? No comment...». Casini: "Siamo meno forti, ma mi fido del club»

"Un punto a Napoli sarebbe l’ideale per noi. Era quello che dissi anche a maggio al presidente De Laurentiis prima della partita, poi alla fine ce ne prendemmo tre. Ma stavolta non penso che finirà nello stesso modo". Così il grande cuore rossoblù Pier Ferdinando Casini, ieri, ai microfoni di Radio CRC. L’ex presidente della Camera si è soffermato sul momento che stanno vivendo Bologna e Napoli. Partendo dall’amato bene rossoblù: "Se domenica avessimo battuto 3-0 l’Udinese nessuno avrebbe potuto dire nulla: ma siamo tornati nella nostra dimensione di Bologna operaio. Zirkzee e Calafiori non potevano che andare via. Motta? No comment, ma è stato ed è un grande allenatore. Adesso pensare di avere tre fronti aperti per una squadra come il Bologna, senza rinforzi, è difficile. Ma qualcuno arriverà: sono convinto che Fenucci, Sartori e Di Vaio alla fine ci daranno delle soddisfazioni".

Ancora sul Bologna: "La scorsa è una stagione che non avevamo mai immaginato. Non siamo una squadra da Champions, Bologna non deve pensare che il club ci possa portare stabilmente lì: stabilmente dobbiamo stare tra il sesto e l’ottavo posto. Per ora ci siamo indeboliti, vediamo in corso d’opera". Quanto al Napoli, "Conte è affamato e questa fame la trasmetterà ai suoi calciatori. La sua stagione è partita malissimo, ma vediamo che succede domenica".

Infine il binomio sempre complesso tra calcio e politica: "Il calcio italiano ha bisogno di tante cose, comprese scelte politiche che purtroppo negli ultimi anni non ci sono state. La politica si deve mettere al servizio dello sport sulle grandi questioni senza interferire nella gestione ordinaria, perché questo significherebbe tornare indietro di decenni".

m. v.