Ndoye ora è al top. Dan, già cinque perle. La porta si è aperta

Pagato 7 milioni al Basilea, la sua quotazione è alle stelle. Il Napoli aveva offerto 30 milioni, ma fa parte di un progetto.

di MARCELLO GIORDANO
16 febbraio 2025
Dan Ndoye felice dopo la seconda doppietta stagionale

Dan Ndoye felice dopo la seconda doppietta stagionale

In estate, dopo l’Europeo da protagonista con la Svizzera, con 5 presenze e un gol da esterno e falso nove, alla sua porta bussarono Inter e Manchester United. Niente da fare, disse la dirigenza del Bologna. Ceduto Zirkzee, non riscattati Saelemaekers e Kristiansen e con Calafiori destinato all’Arsenal, a Casteldebole non vollero saperne di privarsi di un altro eroe della Champions per non correre il rischio di smantellare un progetto fresco di decollo.

"Anche perché Ndoye non ha ancora completato il suo percorso di crescita. Gli manca il gol e se migliora sotto l’aspetto realizzativo allora sì che può diventare un top player" era il commento che filtrava da Casteldebole sull’esterno.

Eccolo, il salto di qualità è in divenire. Se n’è accorto il Napoli, che a gennaio lo aveva messo tra i candidati alla sostituzione di Kvaratskhelia, seppur non come prima scelta. Il Bologna a gennaio non si priva di pedine fondamentali, nonostante un sondaggio da 30 milioni (fu pagato 7-8 milioni più una percentuale del 15 per cento sulla futura rivendita) e ora si gode il frutto della scelta.

Cresce Ndoye e si trascina dietro il Bologna. Nell’intera scorsa stagione, il numero 11 totalizzò 2 reti e 2 assist in 34 presenze tra campionato e Coppa Italia. Per l’esattezza, in serie A segnò una sola rete: ma a Napoli, quella dell’aritmetica qualificazione alla Champions e già lì c’era il segnale della volontà di diventare determinante, oltre a quello in Coppa Italia con l’Inter, pure quello decisivo.

"Sto lavorando tanto sotto porta per migliorare perché se voglio aiutare la squadra devo fare di più sotto l’aspetto di gol e assist", ha spiegato Ndoye dopo la gara con il Torino.

Il lavoro paga, perché il numero 11 in questa stagione ha toccato quota 5 reti e 2 assist in 20 presenze in serie A e nelle 29 totali includendo Coppa Italia e Champions. Corsa, strappi, dribbling, cross rientri difensivi non sono mai mancati: ora però Ndoye incide. Di più si è fatto leader. Doppietta al Torino, nel giorno in cui Italiano non poteva contare su Dallinga, Castro non era al meglio e Orsolini era al rientro in panchina.

Ci ha pensato lui: sgasata per il vantaggio, freddezza dal dischetto per riprendere una partita che stava scivolando di mano. Se un anno fa difficilmente abbandonava la linea laterale, ora entra dentro il campo: ha sfiorato la tripletta con un taglio che lo ha portato a concludere sul lato opposto.

E’ la seconda doppietta dopo quella al Venezia: anche in quel caso, un gol arrivò dal dischetto, perché tra i tanti aspetti di crescita, c’è il fatto di essere diventato il secondo rigorista dopo Orsolini. Quattro gol al Dall’Ara e uno in casa della Juventus, a dimostrazione del fatto che è giocatore che ama le grandi partite. Ha iniziato a vedere la porta e c’è da scommettere che in estate sarà pezzo pregiatissimo della vetrina rossoblù.

Prima, però, c’è un Europa da riconquistare con il Bologna: con uno Ndoye così, l’impresa è possibile.

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