Non solo i tre punti. Rossoblù in trasferta pensando all’Europa: quasi uno spareggio
Nel mirino anche un record conquistato da Pesaola nel lontano 1974. Quel Bologna fu capace di infilare undici risultati utili consecutivi. .
Guai dirlo a Motta, che ogni volta che in sala stampa sente la parola Europa accusa un attacco di orticaria. Più facile far passare il concetto con Italiano, non foss’altro perché è da due anni che la sua Fiorentina in Europa ci va per davvero, e la scorsa stagione disputando perfino la finale di Conference League.
Sta di fatto che il Fiorentina-Bologna che va di scena al Franchi è più che mai un derby dell’Appennino con vista Europa.
Accadde qualcosa di simile due anni fa dopo quindici giornate, quando il Bologna di Mihajlovic al Dall’Ara sfidò la Fiorentina (che era già di Italiano) condividendone il sesto posto: ma quel 5 dicembre 2021 al Dall’Ara vinsero i viola per 3-2.
Due anni dopo è tutto un altro Bologna, a +1 sui viola, con una solidità tecnica e mentale e con una profondità dell’organico che autorizza a pensare che l’avvio-sprint degli uomini di Thiago sia tutto fuorché un fuoco fatuo. Ma il Franchi oggi è lì, banco di prova delle velleità di un Bologna, lo ha rimarcato venerdì Motta, meno attrezzato di quella Fiorentina "che si può permettere di rifiutare per un proprio calciatore un’offerta di oltre quaranta milioni".
Il riferimento era al denaro che ad agosto era disposto mettere sul piatto il Brentford per Nico Gonzalez: offerta respinta al mittente. Quella forza lì forse il Bologna ancora non ce l’ha, ma nell’ultimo anno il combinato disposto del grande lavoro di Motta sul campo e di quello altrettanto prezioso di Sartori dietro la scrivania ha posto le basi per fare dei rossoblù, proprio insieme alla Fiorentina, una candidata forte ad approfittare di un passo falso delle ‘sette sorelle’ nella corsa a un posto in Europa. Del resto gli allenatori bravi, quando incontrano proprietà solide e ambiziose, servono proprio a questo: moltiplicare il valore della rosa e tradurlo in risultati concreti. Italiano ha ereditato una Fiorentina che lottava per salvarsi e oggi la porta a spasso per il continente.
Thiago ha raccolto i cocci di un Bologna dilaniato dalla malattia di Mihajlovic e l’ha portato ad essere una delle ‘squadre modello’ della serie A. Saranno orgogliosi allo Spezia, dove i due si sono formati succedendo l’uno all’altro. L’estate dell’avvicendamento è datata 2021. Italiano, che aveva appena firmato il rinnovo con il club ligure, cedette al pressing asfissiante di Commisso, rescisse il contratto con lo Spezia e il 30 giugno firmò per la Fiorentina. Otto giorni dopo arrivò l’ufficialità di Motta come nuovo allenatore degli Aquilotti.
Da allenatori, quando si sono incrociati, non hanno mai pareggiato: 2 vittorie per Italiano, una per Motta. Se per la prima volta il confronto diretto partorisse il segno X il Bologna infilerebbe l’undicesimo risultato utile in campionato, eguagliando il primato che i rossoblù allenati da Bruno Pesaola ottennero nel gennaio 1974. Ma questa è statistica.
Il sogno Europa, ancorché mai dichiarato, sotto le Due Torri stimola assai più dei freddi numeri.
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