Odgaard-Dallinga, Roma nel mirino. Lavorano duro per il gran debutto
I due all’Isokinetic da giorni per bruciare le tappe: Thijs è più avanti. E a Casteldebole fa visita pure Castro

I due all’Isokinetic da giorni per bruciare le tappe: Thijs è più avanti. E a Casteldebole fa visita pure Castro
Nell’autostrada dell’Isokinetic, dove la parola d’ordine è riabilitazione, da qualche giorno Thijs Dallinga comanda e Jens Odgaard insegue a un’incollatura. Entrambi operati di ‘sports hernia’ a fine maggio, sono le avanguardie di quel pezzo di Bologna che si è tagliato le vacanze per presentarsi tirato a lucido a fine agosto, al via delle partite ufficiali. Tra i due qualche giorno fa è spuntato pure Santiago Castro, che non ha nulla da curare se non la nostalgia per una città e un ambiente che ama. Poiché in Argentina è pieno inverno e il richiamo dell’estate è forte, da qualche giorno Santi ha ripreso possesso della sua casa in città, facendo capolino a Casteldebole e all’Isokinetic e non escludendo blitz in Riviera, in attesa del raduno fissato per il 12 luglio.
Dallinga e Odgaard invece un po’ di vacanze le hanno fatte in patria, ma a mobilità ridotta. E adesso entrambi viaggiano verso un ritorno in campo che non è lontano ma nemmeno dietro l’angolo. Per dire: nel ritiro di Valles, salvo cambi di programma, l’olandese e il danese non saranno presenti. Più facile che in quei giorni i due lavorino sul campo nella canicola di Casteldebole. Le prime corse? Entro il 10 luglio, ma con percorsi e tempistiche separate. Riassunto delle puntate precedenti. Il 26 maggio Dallinga e Odgaard sono stati operati al Rizzoli di ‘sports hernia’. L’intervento ha permesso a entrambi di mettersi alle spalle quel piccolo grande calvario genericamente ribattezzato col nome di pubalgia. Dallinga ha dovuto conviverci per tutta la seconda parte della stagione. Odgaard, per sua fortuna, è entrato invece nel tunnel del dolore e dell’infiammazione ai nervi addominali solo nell’ultimo mese, quando di fatto è sparito dalle rotazioni di Italiano. Lo spot dell’impotenza di Jens è andato in scena nei minuti finali dell’ultimo atto della Coppa Italia, il 14 maggio all’Olimpico, quando il guerriero danese è stato gettato nella mischia da Italiano nell’ultimo scampolo di partita, ma di fatto trascinandosi le gambe al prezzo di indicibili dolori (e nonostante le infiltrazioni).
Più ‘classica’ la pubalgia di Dallinga, più acuta e impattante, ancorché concentrata in un lasso di tempo più breve, quella di Odgaard. E’ la ragione per cui l’intervento chirurgico del 26 maggio è stato più complesso per il danese, che ha dovuto rinforzare la parete addominale con una tecnica innovativa. Ed è la stessa ragione per cui Dallinga è un paio di settimane più avanti di Odgaard nel percorso del ritorno in campo.
Ad oggi, sotto gli occhi della triade sanitaria composta da Gianni Nanni, Giovanni Sisca e Luca Bini, Thijs e Jens fanno lavoro aerobico alla cyclette e sul tapis-roulant, oltre ad esercizi specifici per rinforzare i muscoli addominali e adduttori. I due si sono già affacciati nella ‘Green Room’ di Isokinetic per avviare il percorso di recupero del controllo neuromotorio del movimento, step indispensabile prima di poter ricominciare a lavorare sul campo. Sarà un’estate lunga, che però restituirà a Italiano due calciatori ‘nuovi’.
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