Odgaard, gol e maggiore equilibrio. Così il danese ha conquistato tutti
L’infortunio ormai è un brutto ricordo e per la prima volta a Casteldebole l’intera rosa a disposizione

Il danese Jens Odgaard, 25 anni, è a Bologna dalla passata stagione (Ansa)
Bologna finalmente al completo. Per la prima volta nel corso dell’anno, Vincenzo Italiano ha potuto avere a disposizione tutti i rossoblù in allenamento. Non era accaduto mai, neppure in ritiro: perché tra vacanze post Europeo, Olimpiadi e la catena di infortuni, sul campo tutti assieme non li aveva mai visti.
Dopo Pedrola a inizio settimana, ieri è rientrato in gruppo Holm. Non è dato sapere se con due allenamenti nelle gambe sarà convocato. Ma se il gruppo è al completo è perché dopo i lungodegenti Ferguson, Cambiaghi, El Azzouzi e Aebischer, sono rientrati anche Orsolini e Odgaard.
Ha l’imbarazzo della scelta, Italiano: sulle corsie esterne ma non solo. Se sulle fasce in vista di Verona, Italiano dovrà sciogliere i ballottaggi, sulla trequarti invece la scelta pare presa: con il ritorno di Jens Odgaard.
Si era infortunato a Bergamo (lesione muscolare ai flessori), nei quarti di Coppa Italia e ha saltato Empoli, Torino e Parma. E’ rientrato, per uno scampolo di gioco con il Milan e dal primo minuto della ripresa con il Cagliari.
Ha contribuito a ribaltare entrambi i match, a conferma della sua importanza. Gol e assist per lui in stagione: 4 reti e 2 passaggi vincenti. Ma è soprattutto la capacità di legare centrocampo e attacco che fa la differenza, con fisicità corsa e un sinistro che sa far male anche dalla distanza, tra i pochi stoccatori insieme con Pobega.
Anche questo conta e pesa. Per conferme chiedere a Castro, che la maggior parte dei suoi gol li ha segnati con il danese a girargli attorno e ad aprirgli spazi oppure ai lati, da esterno nel tridente. Per l’esattezza l’argentino ha segnato contro Como, Monza, Atalanta, Roma e Inter nel girone di andata e contro Monza e Milan nel ritorno: solo contro il Milan e l’Atalanta Odgaard non era in campo e con il Monza all’andata uscì pochi minuti prima dell’esterno destro da incorniciare dell’argentino, dopo aver fiaccato difesa e centrocampo brianzoli. Non ha mai fornito assist diretti, ma se con Fabbian o Pobega sulla trequarti gli avversari vanno spesso sul centrocampista avanzato con un altro centrocampista, sul danese in profondità più facilmente ci finisce un difensore, il che significa più spazi per l’inventiva del nove argentino.
E’ stato l’uomo della svolta, Odgaard: perché è attorno a lui che è nato il 4-2-3-1 con cui Italiano ha impostato il Bologna, chiudendo la fase di transizione con il passato. Bologna nato a Genova, con gol del danese (e l’altro di Orsolini), decollato definitivamente a Torino nel 2-2 con la Juventus.
Bologna che ha coronato la rincorsa al sesto posto che significa Europa grazie alle rimonte con Milan e Cagliari segnate dal suo rientro.
Ora Odgaard è pronto a tornare titolare: per proseguire con Verona e Lazio la rimonta e provare a riaprire la partita per Europa e Champions, rivali permettendo.
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