Pedrola, ritorno al grande calcio: "Mi sembra di essere al Barcellona"

L’esterno, scuola catalana, vuole rilanciarsi dopo l’infortunio. "Tecnica e palleggio: qui come in blaugrana"

di MARCELLO GIORDANO
8 febbraio 2025
Estanis Pedrola, 21 anni: è cresciuto nell’Espanyol prima di passare al Barça (Schicchi)

Estanis Pedrola, 21 anni: è cresciuto nell’Espanyol prima di passare al Barça (Schicchi)

I colori rossoblù sono ciò che più si avvicina all’accoppiata blaugrana: ovvero blu e granata, nella traduzione dal catalano all’italiano. Estanis Pedrola è spagnolo, ma a casa, assicura, "si parla catalano".

E’ nato a Cambrils, a sud di Barcellona, Estanis Pedrola, che ha mosso i primi passi nel calcio tra Reus ed Espanyol, prima di passare 4 anni fa al Barca. Lì, ha avuto l’imprinting da calciatore: "Se nasci lì, non puoi non ammirare Messi. Ma tra i calciatori che ho visto, quello a cui mi sono ispirato di più è Neymar: perché aveva la testa sempre libera, sempre rilassato".

Così vuole essere. O meglio: vuole tornare a essere dopo un anno complicato alla Sampdoria. Tre gol nelle prime sei partite. Poi un infortunio. "Brutto, poi le ricadute: infine l’operazione al tendine del flessore, ma ora i miei muscoli stanno bene e non vedo l’ora di ripagare la fiducia, perché il Bologna mi ha dato una grande opportunità".

Estanis Pedrola è una scommessa. Di un certo livello, però. Perché circa 3 anni fa (correva il 2 gennaio del 2022) il ragazzo esordiva in prima squadra al Barcellona, nella vittoria contro il Malaga firmata da De Jong. Era pure nel giro della nazionale Under 19 spagnola, mai convocato, ma sempre chiacchierato. Tanto è vero che di recente, con il suo passaggio al Bologna, il quotidiano spagnolo As non si è lasciato sfuggire l’operazione: "Il talento passa in serie A al Bologna senza essere riuscito a incidere con la Samp solo a causa degli infortuni".

Insomma, è poco conosciuto, ma il suo talento lo precede e ha credito. Un credito che Pedrola vuole restituire. Aveva bisogno di ripartire: "Dovevo lasciarmi alle spalle gli infortuni e gli ultimi mesi alla Samp: troppi cambi di allenatore (Pirlo, Sottil, Semplici, ndr), non facevo in tempo a capire uno che ne arrivava un altro". E allora meglio cambiar aria e ripartire.

Dal blaugrana, anzi dal rossoblù: "Il Bologna mi ha chiamato negli ultimi giorni, ho parlato con Italiano ed eccomi qua. Mi sembra di essere tornato al Barcellona: allenamenti sempre con la palla, a partire dal torello di riscaldamento. Possesso, gioco sugli esterni, tecnica: nell’allenamento di oggi avrò puntato uno contro uno 10-15 volte, proprio come a Barca. E poi Italiano mi ha preso da parte 20 minuti, per spiegarmi cose, dirmi cosa vuole da me. Sento fiducia". Sente profumo di opportunità, Pedrola. Il Bologna ci crede, parola di Di Vaio: "Lo avevamo seguito il primo anno, poi con l’infortunio non se n’è fatto nulla. Ma è giovane, ha 21 anni, è guarito, ha qualità tecniche di uno contro uno sull’esterno, ha talento, piace a noi e al mister".

E allora ecco la scommessa, in prestito con diritto di riscatto a 4,5 milioni, con l’uscita di Iling-Junior: perché tra un prestito e un giocatore potenzialmente di proprietà, il Bologna preferisce la seconda strada. E la preferisce Pedrola: "Miranda, Dominguez, Castro e Lucumi mi hanno già fatto sentire a casa, con loro posso parlare spagnolo. Puntiamo all’Europa e io? A ritrovarmi, a rilanciarmi, a tornare me". Estanis Pedrola un talento da riscoprire: "Per puntare all’Europa".

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