Promozioni, salvezze, Sinisa: tutto a Verona. Domenica in tremila per spingere il Bologna

Al Bentegodi una storia piena di emozioni. Nel weekend altro esodo di tifosi per il sogno europeo: restano appena 300 biglietti

di MASSIMO VITALI
5 marzo 2025
Al Bentegodi una storia piena di emozioni. Nel weekend altro esodo di tifosi per il sogno europeo: restano appena 300 biglietti

Al Bentegodi una storia piena di emozioni. Nel weekend altro esodo di tifosi per il sogno europeo: restano appena 300 biglietti

Si scrive Bentegodi ma si legge teatro delle emozioni rossoblù. Domenica all’ora di pranzo lo sarà anche per i quasi tremila bolognesi che hanno in tasca il biglietto di curva ospiti dello stadio di Verona. Già aperto anche il secondo settore (su richiesta del club rossoblù), restano poco meno di trecento tagliandi in vendita, che verranno bruciati nelle prossime ore.

‘Tutti a Verona!’ è l’appello lanciato ieri sui social dai Forever Ultras, uno dei gruppi storici della curva Bulgarelli che nel suo pubblico invito ai tifosi indica anche mezzo di trasporto e orario di partenza: il treno che partirà dalla stazione centrale alle 8,10. Colazione col Bologna insomma, e poi tutti in treno, o in auto, per invadere un Bentegodi in cui i ricordi si affastellano: dolci, amari, traumatici ma in ogni caso quasi sempre forti.

Quando si pronuncia la parola esodo il pensiero corre immediatamente ai 6 mila tifosi rossoblù che il 12 aprile 2008 trasformarono il Bentegodi in una succursale del Dall’Ara. Campionato di B, prima contro seconda. Comanda il Chievo di Beppe Iachini, tallonato in classifica dal Bologna di Daniele Arrigoni. Tanta attesa ma pochi fuochi d’artificio in campo: per il Bologna segna Valiani, per i padroni di casa firma l’1-1 l’eterno Pellissier. Promozione (di entrambi) solo rimandata.

E dopo la serie A riconquistata un anno dopo c’è un altro Bentegodi che si colora di rossoblù, e un altro Chievo-Bologna che sposta parecchio per la soffertissima salvezza dei ragazzi di Papadopulo. E’ il 24 maggio 2009 e come dirà la presidente rossoblù Francesca Menarini a fine partita "le due squadre hanno un po’ giocato a non farsi male...". I 4 mila tifosi rossoblù in curva ospiti hanno un occhio al campo e l’altro allo smartphone per controllare in tempo reale l’andamento di Torino-Genoa, l’altra partita che vale una corposa fetta di salvezza. Sul campo i rossoblù si trascinano divorati dal caldo e da una stagione infinita che ha visto avvicendarsi tre allenatori (Arrigoni, Mihajlovic e Papadopulo). Finisce 0-0, ma il risultato più importante arriva da Torino dove il gol del 3-2 al fotofinish di Milito consegna al Bologna il match-point salvezza, trasformato la domenica successiva in casa col Catania.

Il Bentegodi regala gioie ma anche brividi di commozione autentica. L’immagine del fantasma pelle e ossa di Sinisa Mihajlovic che il 25 agosto 2019 sbuca dallo spogliatoio e s’incammina con passo incerto verso la panchina prima di un Verona-Bologna finito 1-1 resterà una delle diapositive più potenti di sempre. E’ il Mihajlovic alle prese col primo ciclo di chemioterapia dopo la scoperta, a luglio, della leucemia. Quel giorno il tecnico scappa dal Sant’Orsola forzando la mano ai medici: ingovernabile Sinisa, quanto ci manchi. Il Bentegodi diventa invece una fatal Verona il 21 aprile 2023, quando a stendere il Bologna di Motta (2-1) è la doppietta di uno scatenato ex: Simone Verdi. Anche quella notte quattromila anime rossoblù invasero il Bentegodi. Domenica nuova puntata di una serie infinita.

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