Quella voglia matta di Champions. Ferguson può essere l’arma in più
Il capitano ha la spinta di chi vuole vivere da protagonista quell’Europa solo assaggiata a causa dell’infortunio

Santiago Castro e Lewis Ferguson: due tra i rossoblù più importanti (Alive)
Meno incursore d’area e più centrocampista di rottura e costruzione. Nel giorno in cui per la prima volta in campionato Vincenzo Italiano deve rinunciare allo squalificato Freuler è questo l’identikit che il tecnico ha tracciato di colui che oggi farà le veci di Remo in mezzo al campo: Lewis Ferguson. Tutte le strade portano a Lewis, che col Cagliari ha avuto un ottimo approccio quando nel secondo tempo Italiano lo ha pescato dalla panchina. E tutte le strade di Lewis portano all’Europa, meglio ancora se a quella Champions League che quest’anno lo scozzese ha solo potuto assaggiare condizionato com’era, nelle prime partite, dalla ruggine accumulata durante i sei mesi passati a ricostruire il crociato anteriore del ginocchio andato in frantumi lo scorso aprile.
Non sono mai stagioni normali quelle del ritorno in campo dopo un grave infortunio. I saliscendi sono la norma e la continuità di rendimento è una chimera specie se, come nel caso di Ferguson, si paga dazio a un guaio muscolare (a Lewis è successo a inizio febbraio, con 3 gare saltate). Ma adesso lo scozzese ha fretta di riprendersi il tempo perduto e al Bentegodi può spingere il Bologna a macinare punti classifica pesanti in chiave Europa e, perché no, perfino in chiave Champions. Le ultime vittorie nelle Coppe di Inter, Roma e Lazio, abbinate al ko della Fiorentina, nel ranking Uefa che vale una poltrona in più nella prossima Champions hanno un po’ ridotto la distanza tra le italiane (18,937 punti) e le spagnole (19,892): in palio c’è il secondo posto, col primo che resta saldamente nelle mani delle inglesi (22,178).
E poi c’è il turno in corso del campionato. Oggi Napoli-Fiorentina e Juve-Atalanta sono incroci ad alta quota da cui i rossoblù, vincendo al Bentegodi, potrebbero trarre profitto in attesa del Lazio-Udinese di domani e dopo il riavvicinamento del Milan (3-2 a Lecce). Insomma: il quinto posto resta più che mai contendibile, in attesa di sapere se a fine maggio darà diritto alla qualificazione alla Champions. Calcoli di classifica che non sfuggono a Ferguson, che un anno fa nello sprint per la Champions del Bologna di Thiago proprio a causa dell’infortunio dovette fermarsi sul più bello. Adesso la prospettiva si ribalta: nella nuova caccia all’Europa il Bologna trova un Ferguson in più. Quel Ferguson che all’andata, nel funesto 30 dicembre al Dall’Ara, vide il Bologna scivolare 2-3. Zero minuti allora e un mezzogiorno da protagonista oggi al Bentegodi. Perché se Italiano chiede ferocia (lo ha fatto esplicitamente ieri) nessuno ha più ferocia del ‘Braveheart’ di Scozia. Oltre che la ferocia oggi servirà la sagacia tattica. Perché fare il Freuler non è uno scherzo.
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