Rimonta due gol ai campioni d’Italia Il sogno Europa rimane ancora vivo

Partenza shock e gara tutta in salita: Skorupski regala l’1-0 a Osimhen che nella ripresa raddoppia. Sembra finita, ma Ferguson e De Silvestri firmano un pari che tiene aperta la corsa all’ottavo posto .

di GIANMARCO MARCHINI -
29 maggio 2023
Rimonta due gol ai campioni d’Italia  Il sogno Europa rimane ancora vivo

Rimonta due gol ai campioni d’Italia Il sogno Europa rimane ancora vivo

di Gianmarco Marchini

Nelle ultime stagioni Bologna è stata spesso stazione di passaggio per le grandi: prego, qui i vostri tre punti, avanti il prossimo. Adesso no: qui ci si ferma. O meglio: ci si deve fermare. Così dopo Inter, Lazio, Milan e Juve, l’ha capito pure il Napoli di Osimhen e Kvara, arrivati al Dall’Ara con la stessa fame che li ha spinti a mangiarsi il campionato in due-tre morsi. A essere onesti, per un’ora la gara è stata un’autostrada aperta in una sola direzione: verso la porta di Skorupski. Se poi a Osimhen si lascia pure la sbarra alzata, fermare i campioni d’Italia diventa impresa impossibile. E il sogno ottavo posto? Non ne parliamo nemmeno. Svanito al 14’, con un Bologna già sotto e in atteggiamento balneare. E, infatti, Skorupski sembra avere le infradito quando nel goffo tentativo di impostare per uscire dalla pressione ospite, passa il pallone direttamente nei piedi del centravanti nigeriano. Porta spalancata, 0-1: distruzione dal basso. I rossoblù provano a imbastire una reazione, ma la filiera non funziona, tolto un Dominguez gigantesco. Schouten si perde nel labirinto di Lobotka e Zielinski, Barrow a sinistra fa sempre la cosa sbagliata ed Aebischer a destra fa rimpiangere Orsolini. Così la palla raramente arriva dalle parti di Gollini e quando ci arriva trova un Arna scarica. Per questo, quando Osimhen a inizio ripresa sfrutta un altro regalo rossoblù (Barrow perde malamente palla sulla propria trequarti) e segna il gol numero 25 in A, i titoli di coda sembrano inevitabili.

Ma ecco la voce dall’altoparlante della stazione: fuori Aebischer, Arnautovic e Barrow per Sansone, Zirkzee e Moro. Il Bologna si rianima, spinto dalla freschezza dei nuovi. Nemmeno due minuti e arriva il gol di Ferguson, il sesto stagionale a conferma di quanto sia uno degli uomini su cui impostare il futuro. Il Dall’Ara da pienone soffia sull’entusiasmo e a sei minuti dal 90’ è De SIlvestri a firmare il pari di testa. Due gol simbolici, uno dal futuro e l’altro dal passato, perché per Lollo, come per tanti altri (Medel sicuro), è l’ultima presenza casalinga. Due gol che chiudono anche un cerchio sul lavoro di Thiago, capace, pur nel suo integralismo calcistico, di coinvolgere tutto il gruppo, di tirare fuori il massimo da ognuno (già forse anche da Arnautovic), ma soprattutto di dare ancora qualcosa per cui lottare a 90’ dalla fine. In un certo senso, Motta ha già vinto (Saputo prenda appunti). E vincerebbe pure la gara se il sinistro di Cambiaso non sfiorasse il palo e il 3-2 di Sansone non fosse annullato per giusto fuorigioco. Sarebbe valso il sorpasso su Toro e Fiorentina nella corsa a quell’ottavo posto che può significare Europa. Quel biglietto il Bologna dovrà sudarselo a Lecce senza Dominguez (squalificato), ma con un Orso in più (ieri ha colpito la sua assenza nella festa sotto la Bulgarelli), mentre i granata saranno in casa dell’Inter e i viola ospiteranno il Sassuolo. In caso di arrivo a pari punti, i rossoblù sono davanti agli avversari, compresa un’ipotetica classifica avulsa. Crederci è d’obbligo.

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