Semaforo rosso: Abisso verso un lungo stop. Ma questo Bologna da trasferta non ha alibi

Mancata espulsione di Cancelleri, l’arbitro sarà fermato. A Parma, però, un solo tiro in porta per i rossoblù: troppo poco per l’Europa

di MASSIMO VITALI
24 febbraio 2025
L’arbitro Rosario Abisso alza la voce con Santiago Castro al ’Tardini’ (Schicchi)

L’arbitro Rosario Abisso alza la voce con Santiago Castro al ’Tardini’ (Schicchi)

Il giorno dopo l’inattesa caduta del Bologna al Tardini una certezza c’è già: la ramanzina, con annesso fermo tecnico, che il designatore Gianluca Rocchi in queste ore farà (ammesso che non l’abbia già fatta) a Rosario Abisso avrà decibel marcatamente più alti di quelli contenuti nel discorso che oggi Vincenzo Italiano pronuncerà davanti ai suoi ragazzi per sottolineare le loro responsabilità nella sconfitta col Parma.

Il trentanovenne fischietto di Palermo che sabato, al 62’ del derby, ha inspiegabilmente lasciato nel taschino la seconda ammonizione per Cancellieri per un fallaccio da dietro su Cambiaghi che in ogni corso arbitri insegnano a sanzionare col giallo, non calpesterà per qualche partita l’erba della Serie A. Fermo tecnico che verosimilmente durerà per più di un turno, com’era inevitabile che fosse.

Abisso (che a Bologna è di casa facendo spesso tappa all’Isokinetic) era già stato di manica larga col Parma al 50’, in occasione della prima ammonizione di Cancellieri, quando l’attaccante si era guadagnato il giallo per essere andato coi tacchetti sul polpaccio di Miranda: un intervento da ‘arancione’. Ma il fattaccio si è consumato dodici minuti dopo: una ‘non decisione’ che ha impedito al Bologna, contro cui nel primo tempo Abisso aveva già fischiato un penalty discutibile, di affrontare in superiorità numerica l’ultima mezzora. Detto che Abisso coi rossoblù è recidivo essendo lo stesso arbitro che il 17 ottobre 2021 convalidò il gol dell’1-1 di Beto in Udinese-Bologna ignorando il plateale blocco di Becao su Skorupksi in uscita, con la mancata espulsione di Cancellieri finiscono le responsabilità di Abisso e cominciano quelle, squisitamente tecniche, dei calciatori di Vincenzo Italiano.

Manovra lenta, possesso palla sterile e un’acclarata allergia a vedere, ma soprattutto a inquadrare, la porta. Il canovaccio del Tardini assomiglia molto a quelli di Empoli e Lecce ed è lo scenario tattico che si presenta ogni volta che nel 2025 il Bologna ha provato, senza successo, a scardinare difese in versione bunker. I numeri dicono che col Parma i rossoblù hanno confezionato un solo tiro nello specchio contro i 3 dei ducali. In compenso 12 conclusioni non hanno centrato la porta e anche il computo dei corner, 4-0 per il Bologna, non certifica un dominio nel gioco. Non è lo scenario che si presenterà giovedì col Milan, nell’atteso recupero del Dall’Ara che sarà un crocevia importante sulla strada per l’Europa. Ma potenzialmente è lo stesso copione della sfida di tre giorni dopo col Cagliari, che al Dall’Ara si presenterà arroccato in difesa. Perdere dopo una striscia di 10 risultati utili è umano, ma per Italiano è un segnale da cogliere l’essere rimasti a secco in due delle ultime tre gare. Al netto dell’inadeguatezza di Abisso.

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