Si attende ancora il vero Freuler, la consolazione è il ’nuovo’ Aebischer
Motta cerca un punto di riferimento nel centrocampo: Aebischer è uno dei sopravvissuti dell'era Bigon, ma serve un vero playmaker per trovare equilibri inediti. Ferguson e El Azzouzi sono le carte preziose per la crescita.
A centrocampo il titolo potrebbe essere: aspettando il vero Freuler. Anche se sarebbe concettualmente sbagliato, nonché ingeneroso, imputare le difficoltà nella costruzione della manovra allo stato di forma dell’ultimo arrivato dal Nottingham Forest. Freuler con la Svizzera è stato titolare e protagonista: non è un problema di condizione. Semmai sotto le Due Torri è un problema di collocazione tattica in uno spartito nuovo. Con le simultanee partenze di Schouten e Dominguez, Motta in mezzo ha dovuto cambiare il ‘software’: meno geometrie e meno palleggio, ma in compenso più gamba. Resta un dato di fatto, che ha evidenziato anche la sfida col Napoli: senza un vero playmaker di ruolo Thiago deve trovare equilibri inediti e in ogni caso ha bisogno di un punto di riferimento. Il fatto che per cinque gare di campionato il perno sia stato Aebischer è una medaglia al petto per uno degli ultimi sopravvissuti dell’era Bigon, ma in assoluto non depone a favore della qualità sopraffina di quello che oggi è il centrocampo che dà maggiori garanzie a Motta. Oggi, va specificato. Perché Moro è un po’ uscito dai radar, ma resta una carta preziosa. Così come Fabbian, che è più assaltatore che equilibratore. In compenso sta scalando posizioni El Azzouzi, che nel cuore nevralgico del campo non ha sfigurato negli scampoli di partita che ha giocato. Se poi Ferguson oltre a confermarsi uomo-ovunque (col Napoli è il rossoblù che ha macinato più chilometri) tornerà a presentarsi con profitto davanti alla porta i margini di crescita in teoria non mancano.
m. v.
Continua a leggere tutte le notizie di sport su