Thiago dribbla il rinnovo e pensa al campo. Ma intanto cerca i gol, in attesa dei nazionali

Oggi riprendono gli allenamenti a Casteldebole, già rientrati Saelemaekers e Ferguson. Nel mirino il match del Dall’Ara contro il Torino .

di MASSIMO VITALI -
21 novembre 2023
Thiago dribbla il rinnovo e pensa al campo. Ma intanto cerca i gol, in attesa dei nazionali
Thiago dribbla il rinnovo e pensa al campo. Ma intanto cerca i gol, in attesa dei nazionali

Dove eravamo rimasti? Alla bella sconfitta di Firenze: ammesso che possa essere definita bella una sconfitta largamente immeritata. E questo è un pensiero che nel post-Fiorentina ha tormentato a lungo Motta, uno che le sconfitte le vive male fisicamente e a cui senz’altro avranno giovato i quattro giorni di stacco che si è preso con la famiglia nella sua Cascais.

Oggi alle 11 Casteldebole riapre per lavori col Toro nel mirino, anche se il cantiere rossoblù aprirà i battenti un paio d’ore prima, col rito della colazione collettiva al ‘Galli’ che serve a mentalizzare il gruppo sugli obiettivi comuni. Peccato che all’appello mancheranno ancora quasi tutti i nazionali, ad eccezione di Ferguson, Saelemaekers e Urbanski (Kristiansen arriverà sotto le Due Torri in giornata), che hanno esaurito le fatiche con le rispettive selezioni e che, almeno i primi due, si ripresenteranno a Casteldebole forti di un ruolo da comprimari che si sono ritagliati in nazionale. Lo scozzese è entrato in campo dal 70’ della sfida che la Scozia ha pareggiato in casa con la Norvegia (3-3), il belga è stato impiegato a partire dal 60’ in un Belgio-Azerbaigian senza storia (5-0), decisa dal poker di Lukaku. La buona notizia è che il leggero acciacco che aveva costretto Saelemaekers ad accomodarsi in tribuna con la Serbia è alle spalle e Motta potrà contare su un ‘Sale’ ancora più motivato a prendersi quella centralità nel progetto di squadra che fin qui gli è mancata.

E’ una delle poche piccole spine di un avvio di stagione che così roboante il Bologna non lo firmava da vent’anni. L’altro tema su cui dovrà lavorare Thiago in queste settimane, in attesa di un mercato di gennaio che potrebbe portargli in dote qualche gol dalla punta di scorta da mettere (in panchina) alle spalle di Zirkzee, è la scarsa vena realizzativa in rapporto alla mole di gioco prodotta, un difetto a cui il Bologna ha pagato dazio anche al Franchi. Zirkzee incanta, ma non è un bomberissimo (proiezione finale, di questo passo, 9-10 reti), Orsolini incide ma se la macchina da gol s’inceppa sono guai, mentre Ndoye, Saelemaekers e Karlsson fin qui davanti alla porta hanno fatto virgola, che non è quanto ci si aspetterebbe da esterni che nel modulo di Thiago sono a tutti gli effetti attaccanti.

A proposito di Karlsson, costretto a restare ai box fino a Natale per l’infortunio al ginocchio: che fare a gennaio con lo svedesino, che già prima del crac era rimasto a guardare dalla panchina per cinque partite consecutive e che ancora non ha assimilato il verbo di Motta? Tema aperto. Non meno strategico è il tema del rinnovo di contratto dell’allenatore. L’ad Fenucci ne accenna da sei mesi ma fin qui Thiago ha preferito tirare dritto nel lavoro sul campo, dribblando l’argomento. Siamo sempre lì: l’allenatore vorrebbe sentire e forte e chiaro dalla voce del club che anche i prossimi saranno mercati di crescita e che sia garantita la sua centralità nelle scelte. Nessun braccio di ferro: solo un grande stallo.

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