Un Orso affamatissimo. "Non sono appagato, voglio tanti altri gol. Qui sto troppo bene»
Non segnava dal 18 gennaio, Ricky: ora è capocannoniere solitario a quota 9 gol "Battere il Cagliari era fondamentale. Il nostro segreto? Sappiamo di essere forti".

Riccardo Orsolini, con il premio di man of the match, festeggiato da Lollo De Silvestri
Riccardo Orsolini è tornato, il Bologna continua a volare. Con il Cagliari, prima da titolare a distanza della sfida con il Monza, l’ultima disputata dal primo minuto prima del nuovo infortunio muscolare: correva il 18 gennaio, gol e assist per ribaltare lo svantaggio iniziale firmato Maldini. Rieccolo con il Cagliari: la ribalta lui ancora una volta lui, questa volta con una doppietta. Lo ha gestito, Italiano. Ha morso il freno nelle ultime settimane, quando il numero 7 scalpitava sperando in un rientro più veloce. Invece il tecnico, memore della ricaduta, ha atteso di rivederlo al top. Ha avuto ragione.
Un tempo per prendere le misure, poi il numero 7 ribalta la partita e in un colpo solo ritrova i gol, il titolo di mvp della sfida. "Non sono appagato, vorrei ampliare la collezione", scherza Orso, che da qui a fine stagione ha in mente di incrementare i suoi numeri da record. Gol decisivi, ma pure ribaltamenti di fronte, dribbling e incursioni. Con quelli con il Cagliari, fanno 9 reti (e 4 assist) in 19 presenze, in questo campionato, contro gli 11 totali dell’intera scorsa stagione. Praticamente un gol ogni due partite, numeri da punta centrale di altissimo profilo. Tra l’altro Il numero 7 segna su rigore al Cagliari, l’avversario contro il quale, la scorsa stagione, sbagliò l’unico rigore della carriera, stampandolo sulla traversa: 15 su 16 trasformati, praticamente perfetto.
Ma a questo Orso non bada. Non a caldo, dopo il triplice fischio, almeno. Avrà tempo per pensarci, questo non è il momento di fermarsi, anche perché è appena ripartito: "Quella di oggi era una partita fondamentale. L’abbiamo vinta in rimonta ancora una volta", secondo quella che sta diventando un’abitudine tanto bella quanto pericolosa. "Sapevamo che non potevamo concederci il lusso di sottovalutare il Cagliari e che sarebbe stata una partita tosta. Lo abbiamo capito al pronti via". Già, perché il rovescio della medaglia di un Bologna che è la seconda squadra del campionato per rimonte effettuate alla terza consecutive in casa è che ancora una volta ha dovuto subire il primo ceffone, per accendersi davvero.
Ancora una volta, però, a brillare è il volto vincente: "Conosciamo il nostro valore tecnico e caratteriale, anche per questo siamo stati in grado di riprenderla", commenta Orsolini al riguardo, puntando sulla consapevolezza sua e del gruppo. "Abbiamo dimostrato più volte in questa stagione che quando passaimo in svantaggio riusciamo spesso a ribaltare le partite: non molliamo mai". E non molla Orsolini, che dalle lacrime lacrime con il Borussia Dortmund passa al sorriso allargato del post Cagliari. E’ tornato: subito decisivo, subito in connessione con il suo stadio e la sua gente: "Qui a Bologna sto troppo bene". Qui rivuole l’Europa, grazie alla quale pure lui sta salendo ulteriormente di colpi e di livello.
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