Una difesa non più impermeabile. Una porta socchiusa. Sono sei le reti subite nelle ultime tre gare
Sei gol al passivo negli ultimi 270 minuti di campionato non sono precisamente un ruolino di marcia da terza miglior...

Una porta socchiusa. Sono sei le reti subite nelle ultime tre gare
Sei gol al passivo negli ultimi 270 minuti di campionato non sono precisamente un ruolino di marcia da terza miglior difesa del campionato. Con 18 reti subite il terzo gradino del podio i rossoblù lo conservano ancora (comandano sempre Inter e Juventus, rispettivamente con 10 e 12 gol incassati) ma adesso tocca far posto al Torino di Juric, che ha incassato lo stesso numeri di reti. Il calcio vive di episodi ed è comprensibile che un extraterrestre come Riccardo Calafiori (nella foto Alive) per un giorno smetta di fare il marziano e si macchi di due errori decisivi che segnano la partita, com’è successo a Cagliari. Ma già i tre gol di Udine avevano fatto scattare un campanello d’allarme e Thiago farà bene nei prossimi giorni a stringere le maglie di quella fase difensiva che fin qui è stato uno dei punti di forza della squadra.
Del resto le soluzioni non mancano. Eccezion fatta per Posch, che salterà per squalifica la trasferta col Milan, dal punto di vista sanitario godono tutti di buona salute, anche se a livello di performance stanno meglio i tre centrali (Beukema, Lucumì e Calafiori, al netto dello scivolone di quest’ultimo) dei due esterni titolari (Posch e Kristiansen). Vale anche per i due estremi difensori, Skorupski e Ravaglia. La loro alternanza è inedita e qualche passaggio a vuoto c’è stato (la passività di Skorupski sul gol di Petagna, l’ingenuità di Ravaglia sulla punizione di Gudmunsson col Genoa): ma non spariamo sui portieri.
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