Uno spagnolo a Bologna. Miranda il medagliato: l’erede di Kristiansen sogna oro e Champions
Juan venerdì contenderà alla Francia la conquista dei Giochi Olimpici. Tre anni fa, a Tokyo, dovette inchinarsi al Brasile, vittorioso 2-1. .
Quanto sposterà gli equilibri sulla corsia sinistra Juan Miranda, erede designato di Victor Kristiansen nel mosaico del Bologna che sta allestendo Vincenzo Italiano?
Bella domanda, a cui l’allenatore rossoblù fin qui non ha potuto dare una risposta se non visionando in tv Miranda, lui e gli uomini del suo staff, nelle partite da titolare che il terzino di Olivares ha giocato con la nazionale olimpica della Spagna che venerdì contenderà l’oro alla Francia nella finalissima del torneo.
La notizia è che al Parco dei Principi tra due giorni c’è un rossoblù che può appendersi al collo la medaglia più preziosa dei Giochi. Ma la notizia è anche che per il classe 2000 prelevato a parametro zero dal Betis Siviglia non sarebbe la prima medaglia olimpica. Esattamente tre anni fa, il 7 agosto 2021, Miranda giocò i tempi supplementari della finale dei Giochi di Tokyo in cui il Brasile piegò per 2-1 la Spagna.
Quella Spagna aveva in panchina Luis de la Fuente, che poi trapiantò un bel pezzo di nidiata olimpica nella nazionale maggiore, alla guida della quale a luglio ha vinto l’Europeo battendo per 2-1 in finale l’Inghilterra. Oggi alla guida delle Furie Rosse in versione cinque cerchi c’è Santiago Denia, per tutti Santi, dal 2022 ct dell’Under 21 e oggi profeta di un gruppo che venerdì proverà a strappare l’oro alla Francia padrona di casa. Bella storia, a cui sta dando il suo preziosissimo contributo il neorossoblù Miranda, uno che in poche settimane è passato dall’essere prima uno svincolato, poi un calciatore di un Bologna in Champions e infine un potenziale doppio medagliato. Dopo l’argento al collo di Tokyo Juan sogna l’oro e con lui tutta una nazione calcistica ancora ebbra della vittoria all’Europeo di Germania.
Spagna docet e Miranda ne è un perfetto esemplare. Dinamismo, piede educato, attitudine al cross, ma anche massima confidenza con i calci da fermo: il ragazzo sulla carta ha tutte le caratteristiche per incarnare il terzino di fascia ideale di Italiano, un tecnico che ama sfruttare le corsie esterne in tutta la loro ampiezza facendone la terra estrema da cui partono i cross verso il cuore dell’area di rigore. Miranda in Francia fin qui ha calcato il campo sempre: da titolare nelle due sfide di qualificazione vinte con Uzbekistan (2-1) e Repubblica Dominicana (3-1), da riserva con l’Egitto (sconfitta ininfluente per 1-2) e poi di nuovo dal primo minuto nei quarti col Giappone (3-0) e in semifinale col Marocco di El Azzouzi (2-1).
Manca solo l’ultimo atto, che Miranda salvo sorprese affronterà di nuovo con i galloni da titolare. Poi, comunque vada venerdì, con una medaglia al collo Juan avrà giusto il tempo di godersi qualche giorno di riposo, raccogliere gli effetti personali e sistemarsi nella sua nuova casa di Casteldebole, da dove punterà dritto su campionato e Champions sfruttando una condizione atletica già rodata.
Ecco la favola bella: medagliato a Parigi e cinque settimane dopo ai nastri di partenza dell’avventura in Champions. Vamos!
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