Brescia Calcio: rischio penalizzazione e retrocessione in Serie C
Il Brescia Calcio affronta il rischio di penalizzazione e retrocessione in Serie C per irregolarità nei contributi.

Il Brescia Calcio affronta il rischio di penalizzazione e retrocessione in Serie C per irregolarità nei contributi.
Siamo entrati nella settimana che deciderà le sorti del Brescia. Oggi, in occasione del Consiglio Federale, tra i temi trattati ci sarà anche il destino delle Rondinelle. Giovedì 29, invece, si svolgerà l’udienza davanti al Tribunale Federale Nazionale che potrebbe infliggere quattro punti di penalizzazione (e di conseguenza la retrocessione in serie C) alla società biancazzurra, alla quale vengono imputate alcune irregolarità nel versamento dei contributi di febbraio e aprile. In questa direzione, il sodalizio del presidente Massimo Cellino (nella foto) ha voluto far sentire la sua voce per affermare che il "Brescia Calcio risulta in regola con il pagamento delle ritenute Irpef e dei contributi Inps". Nel comunicato, inoltre, viene sottolineato che il "Brescia Calcio ha ricevuto allo stato uno schema d’atto da parte dell’Agenzia delle Entrate solo il 9 maggio 2025", un atto che ha costituito soltanto l’apertura di un contraddittorio a livello legale. I prossimi saranno giorni di intenso lavoro per il pool di legali che segue il club, che davanti al TFN dovrà cercare di porre in primo piano la buona fede e indirizzare la penalizzazione soltanto nella prossima stagione.
Un’idea che, almeno in primo grado, sembra destinata ad una difficile rincorsa, ma che potrebbe non influire sulle trattative in corso per la cessione della società. Il presidente Cellino, infatti, vuole vendere e si sta facendo avanti una cordata di imprenditori stranieri che potrebbe accettare la scommessa di riportare in alto il Brescia, magari grazie all’aiuto di un dirigente esperto come Francesco Marroccu, un direttore sportivo in rampa di lancio come Andrea Ferretti e un allenatore che punta al rilancio come Marco Zaffaroni. Ma di tutto questo si potrà parlare solo dopo il passaggio di proprietà.
Luca Marinoni
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