Buon compleanno Ancona. La storia dello sport in città in 120 anni di gioie e dolori

Dal magazzino delle Muse al paradiso della serie A e della finale di Coppa Italia. L’amarezza di 4 fallimenti e l’inferno dei dilettanti. Guerini: "Stiamo ricostruendo".

di GIUSEPPE POLI
5 marzo 2025
Dal magazzino delle Muse al paradiso della serie A e della finale di Coppa Italia. L’amarezza di 4 fallimenti e l’inferno dei dilettanti. Guerini: "Stiamo ricostruendo".

Dal magazzino delle Muse al paradiso della serie A e della finale di Coppa Italia. L’amarezza di 4 fallimenti e l’inferno dei dilettanti. Guerini: "Stiamo ricostruendo".

L’Ancona spegne oggi centoventi candeline. Un fiume di storia calcistica che ha origine il 5 marzo 1905, in un magazzino che faceva parte del Teatro delle Muse. In quegli anni il calcio era ancora relativamente diffuso, e pare che siano stati i marinai inglesi che frequentavano il porto di Ancona a dare il contributo più significativo per l’avvio convinto di questo gioco in città. Ma pare anche che la sua diffusione nel capoluogo sia dovuta a un giovane, Pietro Recchi, che si innamorò del calcio dopo aver assistito a una partita a Liverpool, dove si trovava per questioni di lavoro.

Fu lui, infatti, proprio in onore di quanto visto in Inghilterra, a dotare la squadra di maglia rossa e calzoncini bianchi, proprio in onore ai Reds. Comunque furono ancora i marinai inglesi che si trovavano in città i primi a testare le qualità calcistiche della prima squadra organizzata ad Ancona: il primo incontro di cui si ha memoria è quello è datato 19 febbraio 1911 e giocato tra l’Anconitana e la squadra del piroscafo inglese Britannia. Altri tempi. Nei suoi centoventi anni di storia, in oltre novanta stagioni ufficiali disputate, l’Ancona ha partecipato due volte al massimo campionato, (1992-1993 e 2003-2004), sempre retrocedendo alla fine della stagione, ma anche a ventuno campionati di serie B e trentanove di serie C. Il momento attuale non è certo tra quelli indimenticabili, sotto il profilo sportivo, ma la società biancorossa la scorsa estate è risorta per l’ennesima volta dalle proprie ceneri. Grazie al progetto del sindaco Daniele Silvetti che ha coinvolto due bandiere come Vincenzo Guerini e Massimo Gadda, ai quali s’è aggiunto anche Andrea Bruniera. Con il contributo determinante, naturalmente, di patron Marconi e del socio Polci. Un compleanno importante: stamattina in conferenza stampa il vicepresidente Egidi illustrerà le iniziative messe in campo per celebrare questa ricorrenza. "E’ appurato l’affetto che provo nei confronti dell’Ancona – è il messaggio di Vincenzo Guerini, oggi presidente onorario e responsabile dell’area tecnica biancorossa –. L’augurio che faccio ad Ancona parte dai ricordi e dalla sua storia, pensando proprio ai quattro fallimenti che ha vissuto negli ultimi vent’anni. Dunque l’augurio è che ci sia una società di calcio che rappresenti degnamente la storia calcistica di questa città. Stiamo cercando di costruirla adesso e stiamo cercando di arrivare in fondo, abbiamo appena cominciato. I fallimenti fanno male al cuore. Da vecchio allenatore tifo per questo". Guerini, al pari di Gadda e di altri interpreti di quella prima e storica promozione in serie A, resta e rimarrà sempre un simbolo della storia biancorossa, insieme all’attuale mister: "Centoventi anni sono tanti – aggiunge Massimo Gadda – anni di vittorie, di sconfitte e purtroppo di fallimenti, sempre con la voglia di reagire, di riprendersi, come stiamo provando a fare quest’anno. Sono arrivato ad Ancona nel 1986, di anni ne sono passati tanti e in questi anni i tifosi hanno visto cose belle, due serie A, la finale di Coppa Italia, tanta serie B e C, ma anche quattro fallimenti. L’augurio dunque è quello di non mollare, per cercare tutti insieme di portare Ancona dove merita. Un compleanno importante che cade in un momento particolare". "Ho passato tra 2007 e 2010 tre anni magnifici ad Ancona e poi sono tornato dopo sette anni – è la testimonianza che porta Salvatore Mastronunzio, storico bomber biancorosso, nonché miglior marcatore in maglia dorica con 109 reti –. Penso ancora a quella partita di Rimini, quella che mi è rimasta più impressa, quella vittoria ai playout di serie B, ma ci sono stati tantissimi momenti emozionanti, come la vittoria del campionato di C, o il fatto di essere ritornato ad Ancona in prima categoria, ricordi che porterò sempre nel cuore. All’Ancona e ai suoi tifosi auguro che possano tornare presto nel calcio che meritano. Vedere l’Ancona come negli ultimi anni è un po’ dura, posso solo immaginare cosa stanno passando i tifosi. L’importante che trovino una società che guarda al futuro".

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