L’Inter migliore sfida il City, in finale di Champions è ancora Italia contro Inghilterra
Si rinnova il duello fra i movimenti calcistici dopo la sfida che ci ha visti trionfare agli Europei, anche la Fiorentina col West Ham in Conference può confermare la nostra crescita. I nerazzurri chiamati a un’impresa contro il maestro Guardiola
Pep Guardiola, 52 anni, festeggia la conquista della FA Cup col City a Wembley
Nel nostro animo è sempre scolpita l’impresa di Wembley. Era l’11 luglio di due anni fa, e con gli azzurri ci prendevamo un titolo europeo che solo i sognatori più audaci, Mancini in testa, potevano immaginare nel nostro palmares.
Sabato, a Istanbul, è ancora Italia-Inghilterra. Stavolta con i club, e forse è ancora più prestigioso, rappresentando questi la cuspide dell’opera calcistica che può esprimere un intero movimento. L’Inter arriva alla sfida forte di undici vittorie nelle ultime dodici, includendo campionato, Coppa Italia e Champions, e la sensazione è che abbia colmato negli ultimi due mesi buona parte di quel gap che indiscutibilmente la separava dall’invincibile armata del City.
La squadra dei sogni, certo, allenata dal maestro dei maestri, Pep Guardiola, ma apparsa un po’ appannata nella finale di FA Cup contro i cugini dello United. E arrivare alla finale da favoriti, come il tecnico spagnolo ha sperimentato perdendo col Chelsea due stagioni fa, non è sempre di buon auspicio.
Va detto che il risultato sportivo non è mai specchio fedele della salute di un movimento. La Premier fattura più di 5 miliardi di euro all’anno e doppia la serie A. L’Inter è 14esima in Europa per introiti e davanti a lei ci sono sei club inglesi, fra cui proprio il City che guida la classifica con 731 milioni l’anno. E tutto, nella Terra d’Albione, sembra funzionare molto meglio a livello di strutture e di fruibilità del prodotto calcio. Su queste basi, è davvero un’impresa arrivare a contenderci i più importanti trofei contro chi comanda a livello economico. Segno che, quanto a idee e creatività, siamo davanti noi. Non è un caso che anche la finale di Conference metta di fronte l’italiana di Italiano, la Fiorentina, a una londinese, il West Ham.
I ragazzi di Inzaghi dovranno mettere in campo a Istanbul il cuore che spinse quelli di Mancini a sbancare Wembley. Poi è arrivata la terribile esclusione dal Qatar, vero, ma contro l’Inghilterra, tra Nations League e qualificazioni ai prossimi europei, ci sono state altre tre sfide contro l’Inghilterra e sono arrivate una vittoria, un pareggio e una sconfitta. Ormai siamo sempre in partita contro di loro. Chi l’avrebbe previsto, alcuni anni fa?
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