Chi è Meler, l’arbitro che ha affondato l’Atalanta: in Turchia fu picchiato da un presidente

Il fischietto che ha sancito con un rigore inesistente la sconfitta dei nerazzurri a Bruges non è nuovo a episodi controvarsi: in patria fu colpito dal patron dell'Ankaragucu, in Arabia è stato spesso contestato

di LUCA RANUZZI
13 febbraio 2025
Halil Umut Meler

Halil Umut Meler

Dai pugni ricevuti in patria passando dall’Arabia fino al rigore fantasma che ha condannato l’Atalanta. Potremmo riassumere così gli ultimi due anni della carriera arbitrale di Halil Umut Meler, arbitro turco protagonista in negativo del rigore inesistente concesso al Bruges nella sfida contro l’Atalanta di ieri sera. Ultimi anni che vanno però a macchiare il curriculum di un arbitro comunque dimostratosi di tutto rispetto in precedenza: dopo aver fatto il suo esordio nel campionato turco a 29 anni, Meler è stato poi inserito nella lista internazionale a 31 fino ad entare a far parte nel 2022 della UEFA Elite, la massima categoria arbitrale europea che consente ad esempio di poter dirigere le sfide di Champions League a partire dai quarti di finale. Insomma, tutti tratti che vanno a dipingere il quadro di un arbitro comunque in costante ascesa nel tempo. Successivamente all’ingresso nell’Elite però la disfatta: nel 2023 infatti Meler si è reso protagonista di un episodio che lo ha reso celebre suo malgrado in tutto il mondo, quando al termine della la sfida di Super Lig tra Ankaragucu e Rizespor dell’11 dicembre di quell’anno fu vittima di una vera e propria aggressione da parte del presidente della squadra di casa Faruk Koca con tanto di calci e pugni. Il motivo? Un goal regolare annullato alla formazione della capitale all’alba del match terminato poi in parità grazie al goal del Rizespor all’ultimo respiro che negò tre punti già fatti per i padroni di casa. Inizialmente il campionato turco venne addirittura sospeso, con lo stesso Meler che pensò di farla finita col calcio appendendo il fischietto al chiodo in seguito a questo spiacevole episodio. Tuttavia, lo stesso direttore di gara ha continuato ad arbitrare… e a generare polemiche anche al di fuori della Turchia. Infatti durante una sfida del campionato saudita tra Al Shaabab e e Al Hilal dello scorso dicembre, gli ospiti riuscirono a portare a casa la vittoria dopo una prestazione segnata dalle favorevoli decisioni arbitrali ricevute, con i padroni di casa che presentarono un reclamo ufficiale al comitato arbitrale, che ha poi riconosciuto come il direttore di gara avesse “influenzato il risultato con le sue decisioni sbagliate". Poi sempre in campo arabo ancora polemiche nell’arco di pochi mesi, stavolta dopo la semifinale di Coppa del Golfo tra Arabia Saudita e Oman, in cui a trionfare lo scorso gennaio furono gli ospiti trovando una vittoria condizionata da un’espulsione diretta molto dubbia e da una rete annullata ai padroni di casa, che portarono lo stesso ct saudita Renard a scagliarsi contro la terna arbitrale al termine dell’incontro. Insomma, un periodo molto difficile quello attraversato da Meler, ma in generale da tutta la classe arbitrale turca al centro di una tempesta mediatica culminata con l’ultimo clamoroso errore arbitrale in occasione della sfida di campionato tra Galatasaray e Adama Demirsport disputata lo scorso sabato, quando dopo il rigore inesistente assegnato ai padroni di casa il presidente degli ospiti decise di ritirare la propria squadra dal campo in segno di protesta nei confronti di un sistema arbitrale dichiarato “corrotto” non solo da parte del club di Adama, ma anche di altre squadre più blasonate come il Fenerbahce. Gli acerrimi nemici del Galatasaray infatti non hanno fatto attendere la propria reazione, scagliandosi apertamente e ufficialmente contro i propri rivali accusandoli di alimentare un giro di “scommesse illegali, pubblicità di biglietti del mercato nero e contratti illegali” che vanno a minare non solo la federazione calcistica turca, ma anche lo stesso stato. Dichiarazioni che hanno fatto seguito alle lamentele avanzate anche da parte di Josè Mourinho, con il tecnico del Fenerbahce che aveva già fatto sentire la voce in merito alla poca visibilità del campionato turco in generale, sottolineando l’esistenza di un sistema corrotto. Tutto ciò si va ad aggiungere alle polemiche sorte in Italia durante l’ultimo weekend calcistico, che potremmo riassumere con il detto “Paese che vai… caos arbitrale che trovi”.

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