Chiesa tra la Premier e la Liga. Piace al Chelsea e al Barcellona. Inter, manca poco per Palacios
La Juve pronta a liberare anche Kostic e Arthur per arrivare a Nico Gonzalez e a Koopmeiners. Nerazzurri sul difensore, manca una punta: se restano Arnautovic e Correa, uno non farà la Champions.
di Mattia Todisco
La buona novella è arrivata presto: ventitré minuti di gioco e l’imberbe ventenne Mbangula, che nessuno si aspettava tra i titolari contro il Como, ha scoccato il primo tiro (e il primo gol) della sua carriera in A con la Juventus. Sorrideva, Motta, nel suo passeggiare davanti alla panchina, pregustando i "bravo, bis" delle analisi post-gara per un’intuizione rivelatasi vincente. Non toglie, l’exploit del belga e nemmeno la rete di Weah partendo dal lato opposto, che alla Juve (preso Kalulu) servono rinforzi nelle zolle laterali. Se ne stanno cercando da tempo, dovendo ammortizzare la scelta di mettere dietro la lavagna uno che quei compiti potrebbe svolgerli (Chiesa), non fosse ai ferri corti con dirigenza e tecnico.
L’agente del Federico figlio d’arte è in contatto con un paio di grossi e potenziali acquirenti, Chelsea e Barcellona, in grado di corrispondere i 5 milioni netti d’ingaggio. Risparmiati, garantirebbero un tesoretto ulteriore per arrivare ai due futuri juventini, nei desiderata di Giuntoli, da consegnare a Motta. Uno è, per l’appunto, un esterno: Nico Gonzalez. La Fiorentina lo valuta non meno di 30 milioni (e bonus). L’affare, probabilmente, si sarebbe già fatto se non ci fossero state lungaggini nel trasferimento di Gudmundsson in viola (ieri la presentazione). L’islandese riempie una casella che l’argentino potrebbe lasciare libera, trasferendosi proprio a Torino, ma non è escluso che un esterno a sinistra vada egualmente in Toscana, il serbo Kostic, altro epurato dell’estate bianconera. E magari, con lui, anche Arthur che l’ultima stagione l’ha disputata proprio con la Fiorentina. Nel tetris del mercato hanno un ruolo di primo piano l’Atalanta e il finora trattenuto Koopmeiners. Non un esterno, stavolta, ma un giocatore che dove lo metti sta (e per questo potrebbe far trasferire Yildiz dalla trequarti alle linee più lunghe del campo). Fosse per la Dea l’olandese starebbe in un posto ben preciso: a Bergamo. Per questo ha indosso un prezzo attorno ai 60 milioni, mai avvicinato da chicchessia.
Di frequentatori di fascia, ma in difesa, si sta invece occupando l’Inter. Infortunato Buchanan, è partita la ricerca di un “braccetto“ (Spalletti dixit) di piede mancino. Oaktree ha fatto il budget, chiedendo però di non spenderlo per il ventinovenne Hermoso, piuttosto per il ventunenne Palacios, profilo molto simile a quello di Bastoni, alle cui spalle partirà nelle gerarchie qualora dovesse sbarcare a Milano. Da ieri in città ci sono i rappresentanti dell’Independiente Rivadavia, appena accordatisi con il Talleres per riscattare il cartellino e ora a confronto con l’Inter per un’operazione da 6,5 milioni di euro. Per il ragazzo garantisce Zanetti, che di argentini se ne intende. L’ultima volta che il vice-presidente si spese in questa maniera per un connazionale portò un rampante Lautaro Martinez, futuro capitano. All’appello, secondo Inzaghi, mancherebbe un attaccante con qualità alla Gudmundsson, richiesto già a giugno ma a cui non si è riusciti a fare spazio. L’islandese ha abbracciato altre cause e la dirigenza non ha convinto Arnautovic e Correa a cercare fortuna altrove. Uno dei due, favorito l’argentino, “pagherà“ restando fuori dalla lista Champions, a meno di un addio che potrebbe anche riguardare l’Arabia: per quel mercato c’è tempo anche dopo il 30 agosto.
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