Christian Calvigioni lascia l'Osimana: un addio tra emozioni e gratitudine
Christian Calvigioni saluta l'Osimana dopo cinque stagioni emozionanti e si unisce alla Vigor. Un addio segnato da gratitudine e ricordi indelebili.

Christian Calvigioni saluta l'Osimana dopo cinque stagioni emozionanti e si unisce alla Vigor. Un addio segnato da gratitudine e ricordi indelebili.
Cinque stagioni in giallorosso emozionanti, dove non si è mai tirato indietro come è nel suo carattere, dove ha dato sempre tutto. Annate nell’Osimana tra Promozione ed Eccellenza che non si dimenticano, tanto che Christian Calvigioni dopo la promozione nel massimo campionato regionale se l’è tatuato sulla pelle il giallorosso: "Se i tuoi colori sventolo i brividi mi vengono 2021/2022". Lui è anche tifoso della Roma, ma non c’entra niente. Il tatuaggio - per il mediano peraltro di Castelfidardo - è per l’Osimana che ora lascia. Scenderà di categoria, indosserà la maglia della squadra della sua città, la Vigor, in Promozione, "una scelta che prima o poi dovevo fare anche se mi sento un po’ strano dopo una scelta tosta - confida il mediano, classe 1993, salito a Osimo cinque anni fa dall’Osimo Stazione -. Perché è arrivato il momento che volevo non arrivasse mai. Ma era giusto farla questa scelta. L’impegno era diventato troppo grande. Per il lavoro, per la famiglia, ultimamente facevo fatica e quindi è giusto fare un passo indietro". Ha salutato tutti con un post su Instagram: "Le parole non servono a niente. Ci sono emozioni che parlano da sole. È stato un enorme privilegio far parte di questa squadra. Grazie per avermi reso parte di qualcosa di così grande". Un "guerriero" di centrocampo l’ha salutato invece così la società con un post social. Stagioni intense per Calvigioni. Con molte soddisfazioni, ma anche paure. Con problemi di salute che l’hanno colpito a fine 2023 con tanto di intervento al cuore a febbraio 2024 riuscito perché "il guerriero non molla". Per il "guerriero" del centrocampo giallorosso però è arrivato il momento dei saluti e dei ringraziamenti. "Se ripercorro un po’ tutte le annate, di gioie ed emozioni ce ne sono state tante come la vittoria del campionato di Promozione, quella della Coppa Italia di Eccellenza, ogni anno c’è stato qualcosa di grosso e quindi non posso che ringraziare la società che ha creduto in me e tutti i compagni. Sono dei fratelli, lo posso dire tranquillamente. Sono stato in una famiglia. Certi legami con ognuno di loro resteranno per sempre, sarà così, una cosa bella. Questo pensiero mi rasserena della malinconia che provo, un legame che lo porterò per sempre. Ringrazio tutti, soprattutto i tifosi che mi sono stati sempre vicini e un grande grazie a Claudio Labriola (l’allenatore, ndr) e a Mauro Chiodini (direttore sportivo, ndr). Se non ci fossero stati loro non avrei mai scoperto il problemino di salute. Un grazie che va oltre il calcio. Ho i brividi solo a pensarci".
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