Como Group valuta investimenti sportivi e turistici ad Ancona
Emissari del Como Group visitano Ancona per valutare investimenti in impianti sportivi e progetti turistici.

Emissari del Como Group visitano Ancona per valutare investimenti in impianti sportivi e progetti turistici.
Trova conferme quanto pubblicato dal Resto del Carlino mercoledì scorso, e cioè che a metà dello scorso mese di maggio tre emissari del "Como Group" sono giunti ad Ancona per visionare gli impianti sportivi che vorrebbero arrivare a gestire. Si tratta dello stadio Del Conero, del PalaPrometeo Estra L.Rossini, e del campo da baseball, una volta che lo stesso sarà stato trasformato in casa dell’Ancona, con spogliatoi e manto erboso rifatti. Dei tre interlocutori due erano francesi e, dunque, con ogni probabilità facenti parte della Top Five Management, società con sede a Parigi partecipata da "Como Group" e specializzata in investimenti in ambito sportivo, soprattutto nel tennis. Evidentemente il gruppo ha anche l’obiettivo di diversificare i propri investimenti. I tre, accompagnati da alcuni assessori del Comune di Ancona, non si sarebbero limitati a visitare gli impianti sportivi anconetani. Questo perché potrebbero anche essere intenzionati a rilevare la cosiddetta ex area Tiong, cioè quella si trova tra il parcheggio dello stadio, la provinciale e la linea ferroviaria, per costruire impianti sportivi ma non solo. Il core business del gruppo asiatico, però, è quello relativo agli hotel di lusso, alle spa, ai centri benessere, e anche in questo senso i tre ospiti del Comune sono stati anche a Numana, come pure a Portonovo, dove hanno cenato, guardandosi intorno. Lecito immaginare che abbiano cominciato a pensare anche ad altri possibili investimenti a carattere turistico nella nostra zona. In questo senso i contatti con l’amministrazione comunale anconetana dovrebbero proseguire anche in futuro, anche perché sia "Como Group" sia "Top Five Management" non hanno come business principale quello del calcio. L’interesse della realtà basata a Singapore, insomma, è estremamente concreto, ma è chiaro che non potrà trovare riscontro a brevissimo nell’acquisto dell’Ancona. E, soprattutto, andrà coltivato e sviluppato nell’arco dei prossimi mesi. Per questo serviranno alcuni passaggi non solo burocratici, la gestione degli impianti necessita di un bando come pure la vendita dell’ex area Tiong, lo stesso se l’era aggiudicata tramite una società ad hoc, ma passando per la medesima procedura. Nel frattempo l’Ancona di Polci farà il suo percorso, come pure l’amministrazione comunale, per preparare la strada all’arrivo dell’investitore dell’Estremo Oriente che potrebbe seriamente cambiare i programmi della società biancorossa.
g.p.
Nella foto la fondatrice, Christina Ong
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