Conference League, Chelsea-Real Betis 4-1: Blues vittoriosi e nella storia della Uefa

Gli inglesi, sotto nel primo tempo per mano di Ezzalzouli, rimontano con Fernandez, Jackson, Sancho e Caicedo e diventano il primo club a trionfare in tutte le competizioni continentali

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO
28 maggio 2025
Palmer in azione contro il Betis (Ansa)

Palmer in azione contro il Betis (Ansa)

Breslavia (Polonia), 28 maggio 2025 – La Tarczynski Arena di Breslavia ospita la finale di Conference League tra Real Betis e Chelsea. Come da previsioni, l'ago della bilancia diventano gli uomini di maggior classe: da una parte Isco e dall'altra Palmer. Nessuno dei due delude: apre l'esperto spagnolo, che nel primo tempo innesca la rete di Ezzalzouli che illude i suoi prima che l'inerzia della gara cambi proprio dopo l'uscita per infortunio del momentaneo match winner. Poi sale in cattedra Palmer, assente non giustificato nella frazione iniziale come gran parte dei Blues: il numero 20, nel giro di appena 5', confeziona due cioccolatini che Fernandez e Jackson scartono di testa al meglio, ribaltando la finale. Finale poi chiusa a doppia mandata da Sancho prima e Caicedo poi, per un 4-1 finale che da un lato certifica il ruolo del Chelsea di grande favorita del torneo ma dall'altro punisce in maniera troppo severa il Betis. Sorride Maresca, che porta nella storia i Blues, che diventa il primo club a vincere tutte le competizioni Uefa e lo fa pescando anche le mosse giuste dalla panchina, e mastica amaro invece Pellegrini, che per costruisce un miracolo a metà: l'altra metà, purtroppo per gli andalusi, non va a buon fine.

Le formazioni ufficiali

  Pellegrini si affida a un 4-3-3 aperto da Adrian, con Sabaly, Bartra, Natan e Rodriguez in difesa, mentre a centrocampo ci sono Fornals, Isco e Cardoso: in attacco tocca invece ad Antony, Bakambu ed Ezzalzouli. Maresca replica con un 4-2-3-1 che tra i pali vede Jorgensen, protetto da Gusto, Chalobah, Badiashile e Cucurella, a loro volta schermati da Fernandez e Caicedo: l'unica punta è Jackson, assistito da Madueke, Palmer e Neto.  

Primo tempo

  Il primo guizzo è di marca Betis e arriva al 5', quando Antony anticipa Cucurella ma di testa conclude fuori bersaglio: il Chelsea replica subito sul ribaltamento di fronte con una botta di Palmer troppo debole per impensierire Adrian, mentre Isco impegna Jorgensen in due tempi con un cross piuttosto potente. Proprio il numero 22 al 9' lavora una palla molto complicata e serve Ezzalzouli, che la stoppa bene e conclude a segno all'altezza del secondo palo. Il momentaneo match winner, sulle ali dell'entusiasmo, mette in mezzo un pallone che Jorgensen neutralizza senza problemi. Al 14' gli spagnoli prova a battere un colpo con Bartra, la cui conclusione chiama Jorgensen alla deviazione in corner. Al 21' Ezzalzouli crossa per Cardoso, che calcia un rigore in movimento che viene sporcato in maniera determinante dalla retroguadia inglese. Al 35' Neto tira da posizione defilata più per frustrazione che per convinzione: la palla termina in curva ed è un po' la fotografia del primo tempo del Chelsea. Al 43' serve il miglior tempismo possibile di Adrian per uscire alla perfezione su Fernandez, cercato anche qualche minuto prima, sempre in profondità, ma pescato in fuorigioco. Nel primo e unico minuto di recupero l'argentino si mette in proprio con un destro a giro che, deviato, frutta un corner che Chalobah prova a incocciare di testa, ma senza successo: il Betis resiste all'assalto finale e a metà finale va negli spogliatoi in vantaggio grazie a Ezzalzouli, tra i migliori in campo.  

Secondo tempo

  Il Betis rientra in campo senza Rodriguez, rimpiazzato da Perraud, mentre il Chelsea toglie Gusto e inserisce James, con quest'ultimo che si presenta subito con un tentativo di cross neutralizzato prima di subire fallo da Isco. Al 52' è obbligato a pescare dalla panchina Pellegrini, che perde il momentaneo match winner Ezzalzouli per un problema fisico: il subentrato è Jesus Rodriguez. Il Chelsea cresce e lo fa con Jackson, prima fermato dall'uscita con i pugni di Adrian visionata anche dal VAR senza esiti e poi, su un suo tentativo dagli sviluppi di un corner, con una parata tutt'altro che banale. Maresca inserisce Sancho e Colwill per Neto e Badiashile. Il forcing degli inglesi porta ai suoi frutti al 65', quando Fernandez di testa manda nel sacco il suggerimento geniale di Palmer, al primo vero numero della sua partita. L'inerzia del match cambia, così come si sgretola la solidità della difesa spagnola, e così al 70' il Chelsea mette la freccia e sorpassa con Jackson, che ancora di testa trasforma in oro un'altra palla morbida e precisa di Palmer, entrato quindi definitivamente in partita. Pellegrini non ci sta e lancia subito Ruibal per un evanescente Bakambu. Il Betis è tramortito ma al 77' prova a rimettere la testa fuori dal guscio con una combinazione tra Antony e Isco che però frutta solo un corner. Dall'altro lato al 78' Jackson, in contropiede, sciupa la chance di chiudere la questione sbagliando un controllo all'apparenza semplice. E' di fatto l'ultimo guizzo del numero 15, che si fa male e lascia il campo appannaggio di Dewsbury-Hall. Il Chelsea non accusa il contraccolpo per l'uscita del proprio bomber e, anzi, all'83' cala il tris con Sancho proprio su assist del neo entrato Dewsbury-Hall: ottimo il controllo ed eccellente la conclusione che potrebbe valere il trofeo. Pellegrini si gioca le mosse della disperazione: Lo Celso e Altimira per Cardoso e Fornals. La risposta sul campo la dà Antony, ma è tutta in una botta senza particolari velleità scoccata all'87', quando Maresca getta nella mischia Guiu per Palmer. I minuti di recupero sono 5' che sorridono al Chelsea, che al 91' cala il poker con Caicedo, bravo a chiudere con una gran rasoiata nell'angolino la ripartenza orchestrata con l'assistenza di Fernandez. Nonostante tutto, gli andalusi non si fanno per vinti e cercano la conclusione con Bartra: un'altra palla gettata in curva che fa il gioco degli inglesi, che al triplice fischio dell'arbitro Peljto possono festeggiare la vittoria della Conference League e l'ingresso nella storia della Uefa e delle sue competizioni.

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