Da “tutto molto bello” a “grappolo di uomini”: le espressioni cult di Bruno Pizzul

Le sue telecronache hanno fatto epoca, con garbo e signorilità ha creato uno stile inimitabile

di PAOLO GRILLI
5 marzo 2025
Bruno Pizzul con la sua voce ha segnato la storia del nostro calcio

Bruno Pizzul con la sua voce ha segnato la storia del nostro calcio

Roma, 5 marzo – “Signori all'ascolto, buonasera. Siete collegati in diretta con lo stadio...”. Così Bruno Pizzul dava inizio al rito delle sue telecronache. Un incipit asciutto ed esaustivo, in linea con la persona, oltre che col professionista che ci ha raccontato decenni di grande calcio. Le espressioni del giornalista friulano scomparso a pochi giorni dal suo 87esimo compleanno sono entrate nella memoria collettiva dei tifosi di calcio. Unendo sempre l’oggettività della cronaca a una certa originalità di fondo. Mai esagerando coi toni, però, anzi cercando di unire nell’emozione della visione gli spettatori più competenti a quelli più occasionali. Del resto, Pizzul è stato cantore del pallone in un’epoca in cui l’enfasi gratuita e insistita non era ben accetta. ”Tutto molto bello”. E’ forse la frase cult di Pizzul, quella che più lo ha caratterizzato. Con una semplicità sincera, il telecronista condivideva così il piacere di assistere insieme ai telespettatori alle prodezze in campo, alle giocate dei campioni. Che differenza e distanza, rispetto a certi urli al microfono. Quando poi finalmente si segnava, ecco l’inconfondibile “ed è gol!!!”. Tra le espressioni che si ricordano di più, c’è anche “grappolo di uomini”, utilizzata nelle più imprevedibili mischie in area.  Poi, l’immancabile “ha il problema di girarsi”, che scattava spesso in riferimento all’attaccante di turno, alle prese con l’annosa difficoltà a puntare la porta dopo aver ricevuto palla con le spalle al portiere avversario. Altri ricordi che affiorano, sempre segnati da quel timbro di voce unico: “c’è da soffrire”, locuzione che Pizzul non lesinava nei finali di parita più tesi, o “bandolo della matassa”, concetto a un tempo ricercato ed esaustivo associato al giocatore capace, con le sue qualità, di districarsi in una situazione complessa con una giocata. L’atleta che invece perdeva tempo col pallone tra i piedi, per il telecronista era uno che “cincischiava”.  Una lezione di professionalità impareggiabile, Pizzul la diede nel momento più buio, nella tragica serata dell’Heysel. “Ci dicono che si dovrebbe comunque giocare, non so con quale spirito i giocatori scenderanno in campo – disse commentando la decisione di disputare comunque Juve-Liverpool -. Giocare con queste cifre è inaccettabile. Mi pare una decisione assurda ed è chiaro che il risultato non avrebbe comunque importanza. Commenterò con tono asettico questa partita”. Davvero nessuno come lui.

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