Derby Vis Pesaro-Rimini: Trionfo Biancorosso con un 4-2 Spettacolare

La Vis Pesaro trionfa nel derby contro il Rimini con un emozionante 4-2, spinta dall'entusiasmo dei tifosi.

di DAVIDE EUSEBI
15 maggio 2025
La marea biancorossa dei tifosi vissini, presenti in oltre mille unità allo stadio Romeo Neri di Rimini

La marea biancorossa dei tifosi vissini, presenti in oltre mille unità allo stadio Romeo Neri di Rimini

Piazzale Matteotti, ore 17. L’auto del collega va in panne. Occorre trovarne una sostitutiva. Ci si aggancia a un tifoso di buon cuore, Paolo, che estrae dal garage il suo bolide cosmopolita (targa Pesaro-Rimini-Ancona) e si va. Che sia un segno premonitore? Interroghiamo l’oracolo della Sibilla che sta alle nostre spalle, nella Marca ascolana dimenticata dagli dei del pallone. Vedremo a Rimini quel che succede. intanto c’è ancora vita sul pianeta Vis, nonostante la doccia gelata di domenica sera. Il serpentone biancorosso ha già perforato via Montefeltro e si annuncia in autostrada. Maxiesodo, per essere un mercoledì lavorativo. Gli ingressi del Neri aprono dopo mezz’ora di attesa, le postazioni sono nominative e a quella personale un piccione ci fa trovare il regalo di benvenuto: una cacchetta verdognola. Viene alla mente l’adagio della nonna Pina: "Cuden la cacca di pcion porta ben, fa crescia i capèi", "Codino, la cacca dei piccioni porta bene, fa anche crescere i capelli"). Troppo tardi per i capelli (andati), meglio raccogliere con un fazzolettino, per il resto vedremo. Porterà bene per Pesaro? Secondo segno premonitore? Interroghiamo ancora la Sibilla, ma per avere risposta agli oracoli tocca aspettare la fine. C’è un terzo indizio. Il vice sindaco Vimini. dice: "Vince la Vis 0-1". Chi segna? "Paganini".

Sono le 19, si odono i botti, sponda curva ospite. La marea biancorossa pesarese si riversa nella curva mandando a quel paese la Romagna intera. Dall’altra parte si risponde per le rime, e ci sono pure i civitanovesi. E’ il derby, ragazzi, un botto, appunto, senza ritorno. La Vis inizia come una onda lunga inarrestabile, spinta dai suoi tifosi, il Rimini è sepolto nella propria area. "Qui ci scappa il gol, questione di poco", faccio a Lollino Mazzanti Mazzanti, giornalista provetto al mio fianco. Detto, fatto. Paganini la sporca sotto porta e sporca pure il Rimini. Esplode la curva. C’è elettricità, pathos, la sfida è nelle mani della banda di Stellone. "Guarda che ne fanno un altro". Rifaccio a Lollo. Ridetto e rifatto, Di Paola buca la rete su punizione e viene giù ogni mattone dei mille e centodiciannove occupati dai pesaresi. Ma non è finita. Lollo qui ci scappa il terzo. Okoro addomestica, si appoggia, parte, buca la rete: saltano anche i piccioni. Lollo, qui non devi farli segnare nel primo tempo, altrimenti si riapre. E arriva l’1-3 di Langella. Nella ripresa si alza l’onda spumeggiante romagnola che bagna di sofferenza il litorale pesarese. Poi ci scappa l’ennesimo (auto) gol sporco di Bove. La Vis è schiacciata, ogni azione un sospiro. Dateci un mediano. C’è una freccia in panchina? Eccola. Tavernaro schiaccia in faccia alla curva il poker della vita. L’oracolo si compie dopo il rigore di Parisi. Veni, vidi, vici.

Davide Eusebi

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