Dopo la rimonta subita sul campo neutro di Vercelli. Quante carenze per Colavitto in alcuni ruoli. Un gruppo costruito male e ad hoc per Donadel
La sconfitta con il Sestri Levante ha mostrato tutte le difficoltà:. Cioffi e Gatto senza alternative,. mancano qualità ed esperienza. .
La pazzesca sconfitta di Vercelli, l’harakiri dell’Ancona contro il Sestri, sembra avere radici profonde che si nutrono delle scelte tecniche effettuate la scorsa estate. Quindici giocatori della passata stagione ceduti a vario titolo e sedici innesti nuovi che nel complesso hanno finito per abbassare il tasso tecnico della squadra allenata da Gianluca Colavitto. Il tecnico di Pozzuoli, infatti, ha ereditato una squadra costruita da Marco Donadel insieme al diesse Francesco Micciola, un gruppo che teneva conto delle visioni di gioco del tecnico esonerato dopo la partita di Rimini, del suo modulo e della sua predilezione per lavorare con i giovani. Una squadra piena di ragazzi ma – giusto per fare un esempio – con due under stranieri a centrocampo, due che non contribuiscono a quel minutaggio che permette alla società di beneficiare dei premi distribuiti dalla Lega Pro. Una squadra che con il modulo di Colavitto ha carenze in alcuni settori: non esiste, infatti, un’alternativa a Gatto – Nador non è un centrale di centrocampo anche se ci si può adattare – né esiste alternativa a Cioffi, visto che Mattioli non è un esterno d’attacco. L’Ancona ha deciso di puntare sui giovani, ma complici anche alcune scelte effettuate di fretta negli ultimissimi giorni di mercato, s’è trovata a effettuare degli scambi prendendo alcuni giocatori senza pensarci troppo su: per esempio ha ceduto alla Pro Vercelli Camigliano in prestito e Petrella definitivo e ha ricevuto in cambio Macchioni definitivo – giocatore che s’è infortunato ancor prima di cominciare il campionato – e Clemente in prestito. Sei in tutto i giocatori di altre società, che corrispondono ai nomi di Dutu, Clemente, Cioffi, Saco, Nador e Peli. Se si scorrono i nomi della rosa oggi a disposizione di Colavitto, si capisce facilmente che l’Ancona non ha la stessa qualità ed esperienza della squadra dello scorso anno: ci sono Perucchini, Martina, Spagnoli e Paolucci, punti di forza del gruppo della passata stagione, e tanti giovani promettenti, ma non ci sono altri giocatori esperti come il difensore Bianconi, che gioca in serie B, come il promettente Simonetti, ceduto al Benevento, come gli attaccanti Di Massimo, Petrella, Moretti e, soprattutto, Melchiorri. L’ad Roberta Nocelli ha dichiarato di recente che non ci saranno rivoluzioni, a gennaio: basterebbero almeno un paio di giocatori, in fin dei conti. Ma di assoluto valore.
Giuseppe Poli
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