Empoli-Sassuolo, sfida di ’provincia’. Due realtà simili pronte a duellare
Entrambe le città mettono insieme 89mila abitanti, poco più della capienza di alcuni degli stadi in cui giocano
A vedere la classifica adesso verrebbe da pensare che Empoli-Sassuolo, in questo scorcio di 2023 che vede i neroverdi quindicesimi e i toscani diciassettesimi, possa venire meno al cliché. Ma siccome a suo modo la gara che va in scena alle 15 di domenica al Castellani-Computer Gross Arena è un classico (confronto numero 23, solo contro il Verona il Sassuolo ha giocato di più tra serie A e B) va aggiunto anche come, a dispetto dell’oggi, il match si sia anche conquistato il titolo di derby della ‘provincia felix’. Mica tanto felix, si obietterà guardando la classifica, ma è un fatto che tanto Sassuolo quanto Empoli sono le uniche due espressioni di città non capoluogo, e con i loro 89mila abitanti totali (40.400 Sassuolo, poco più di 48mila Empoli) ‘valgono’ poco più della capienza di uno di quei grandi stadi – San Siro, per dire, ‘tiene’ 75817 spettatori – dentro i quali giocano oggi. Negli ultimi 15 anni, per i neroverdi, cinque campionati in B e 10 in A (questo è l’undicesimo) mentre i toscani, in B, hanno fatto nove stagioni ma questo è il loro settimo campionato in A delle ultime 15 stagioni: considerato che nel frattempo il calcio dei grandi ha visto realtà metropolitane (Palermo, Genova, ma anche Bari e Lecce) barcamenarsi tra mille difficoltà, vien quasi da sorridere a pensare a quel che hanno fatto, negli ultimi tre lustri, le ‘Cenerentole’ che poi Cenerentole non sono, se non per il bacino di utenza. Strozzato da Firenze e dai mille campanili toscani quello empolese, apparso dal nulla tra Reggio e Modena, ma anche tra Parma e Bologna quello neroverde, si contano in migliaia, e nemmeno troppe, quelli che seguono le due squadre che tuttavia la loro la dicono da tempo. Proprietà solide, società organizzata, settori giovanili floridi e quell’aria di ‘famiglia’ e ‘provincia’ che con tutta probabilità ha anche favorito gli ottimi rapporti tra i due club.
La tratta Empoli-Sassuolo (e viceversa) è stata parecchio affollata – in ordine alfabetico e senza pretese di completezza Bajrami, Caputo, Dionisi, Pinamonti, Viti per stare all’oggi, ieri Bandinelli, Frattesi, Marchizza, Traore - negli ultimi anni, e tanto basta a definirle, seguendo il lessico del luogo comune, società amiche. Che tuttavia – come le tifoserie, tra le quali i rapporti sono tutt’altro che cordiali – non si sono mai risparmiate nulla, quando si sono trovate l’una di fronte all’altra, e nulla si risparmieranno domenica, quando in palio ci saranno tre punti pesantissimi. L’anno scorso al Castellani-Computer Gross Arena decise un guizzo di Baldanzi, ma nella stagione precedente l’ultimo Empoli di Andreazzoli fu travolto 5-1 dal Sassuolo di Dionisi, con vantaggio firmato da Berardi (il pericolo numero uno anche domenica) e doppiette di Scamacca (ha già fatto male agli azzurri quest’anno con l’Atalanta) e Raspadori (sconfitto prima della sosta col suo Napoli). Di sicuro, a fine gara, di province ‘felix’ ce ne sarà solo una.
Stefano Fogliani
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