Empoli, trasferta cruciale a Monza: evitare passi falsi per la salvezza

L'Empoli affronta il Monza in una trasferta decisiva per la salvezza, evitando errori del passato.

di NICCOLO' PISTOLESI
13 maggio 2025
Per l’Empoli, la trasferta di domenica prossima a. Monza è tutto tranne che una formalità

Per l’Empoli, la trasferta di domenica prossima a. Monza è tutto tranne che una formalità

di Niccolò Pistolesi

Guai a pensare che sia una sfida semplice. Guai a credere che sia una partita già scritta, solo perché l’avversario non ha più nulla da chiedere al campionato. La trasferta dell’Empoli all’U-Power Stadium arriva in un momento cruciale, uno di quelli in cui ogni dettaglio conta, in cui la testa vale quanto le gambe, se non di più. E proprio in queste occasioni, il pericolo più grande è quello di illudersi. Di pensare che basti poco. Che il peggio sia già alle spalle. Per l’Empoli, la trasferta di Monza è tutto tranne che una formalità. Perché il calcio, si sa, non perdona chi abbassa la guardia. E i precedenti, in casa azzurra, parlano chiaro: c’è poco da stare tranquilli. Il Monza è già salvo, è vero. Ma proprio per questo può giocare libero da pressioni, come ha dimostrato nell’ultima giornata con la vittoria per 1-2 in casa dell’Udinese. Un segnale inequivocabile: chi non ha più obiettivi può comunque fare male, eccome.

Empoli sa bene cosa significa farsi sorprendere da chi sembrava già condannato. Lo sa dalla stagione 2003-2004, quando alla penultima giornata andò ad Ancona, fanalino di coda con una retrocessione già scritta da tempo. Servivano punti pesanti, e invece arrivò una sconfitta che lasciò ferite profonde. L’Ancona chiuse quella stagione con appena 13 punti, ma tra quei pochi, tre li prese proprio contro un Empoli che, a conti fatti, retrocesse al 17° posto. Una lezione amara. Ma il ricordo forse più doloroso è più recente, stagione 2016-2017. L’Empoli sembrava già salvo, forte di un margine rassicurante – ben 11 punti di vantaggio sulla zona rossa alla 21ª giornata. Poi, un crollo verticale. E il punto più basso, il più beffardo, arriva all’ultima giornata: sconfitta per 2-1 contro il Palermo, già retrocesso, e addio Serie A. Un harakiri tecnico, mentale, emotivo. Un’altra occasione gettata al vento contro un avversario che, sulla carta, non aveva più motivazioni.

È per questo che la gara col Monza non può e non deve essere approcciata con leggerezza. La squadra di D’Aversa dovrà mettere in campo la stessa intensità, la stessa fame e lucidità viste nella vittoria contro il Parma. Non basta creare occasioni, bisogna sfruttarle. Non basta difendere, bisogna saper soffrire. E soprattutto, testa fredda: niente frenesia, niente calcoli, solo calcio concreto. A Monza ci si gioca tutto. L’errore più grande sarebbe pensare che sia fatta. Perché il passato insegna. E questa volta, l’Empoli ha il dovere di ascoltarlo.

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