Kovalenko è deciso: "Sono qui per riscattarmi"
Viktor Kovalenko, centrocampista ucraino, arriva all'Empoli per dimostrare il suo valore e aiutare la squadra a raggiungere la salvezza. Il suo obiettivo personale è quello di ritornare in Nazionale e dare un po' di respiro alla sua gente.
Doveva arrivare ad Empoli anni fa, quando il club trattò per la prima volta Roberto Piccoli. In un modo o nell’altro, sia lui che il centravanti sono riusciti a vestire la maglia azzurra. La differenza è che il primo se n’è già andato, mentre Viktor Kovalenko (nella foto), di professione centrocampista, ha voglia di dimostrare subito il suo valore. Un anno fa allo Spezia le cose non sono andate benissimo, ma i margini per fare bene qui non mancano.
"Sono contento di essere qui, l’Empoli è una bella squadra ed io non vedo l’ora di mettermi in mostra. Anche due anni fa – confessa lo stesso Kovalenko – dovevo venire ma sono contento di essere arrivato ora a vestire la maglia azzurra. Il mio ruolo è centrocampista o numero dieci, deciderà il mister. Da parte mia c’è massima disponibilità ad aiutare la squadra in tutti i modi possibili".
L’obiettivo di squadra è la salvezza, quello personale è un pronto rilancio. Kovalenko sa che per giocare dovrà vincere una folta concorrenza: nel 4-2-3-1 può fare il centrale alle spalle della punta, mentre in una mediana a tre può tranquillamente agire da mezz’ala. "La scorsa stagione per me è stata difficile, adesso sono all’Empoli e voglio dimostrare la mia crescita e che posso dare tutto per la squadra. Sono andati bene, i ragazzi e lo staff sono tutti bravi. Ci aspettiamo di salvarci questa stagione".
Dichiara di ispirarsi a giocatori come Kroos e Modric, contro i quali ha anche giocato, e punta a ritrovare la nazionale. "Sono motivatissimo e tra i miei obiettivi c’è anche quello di vestire la maglia dell’Ucraina".
Un’Ucraina che, da quando è iniziata la guerra, trova nel calcio una delle poche occasioni per distrarsi. Kovalenko è nativo di Kherson e sa benissimo quello che sta passando il suo paese. "Seguire i campionati europei, per la mia gente, è una delle poche cose che può fare un po’ di respiro. E’ una cosa molto importante", confessa il centrocampista.
t.c.
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