La meglio gioventù. Un vivaio ricchissimo
L’Empoli è la squadra che fa esordire più giocatori nati dopo il 2005. Ruolo cruciale, per questi ragazzi, anche nella cavalcata di Coppa

Thomas Campaniello, classe 2008, ha esordito contro l’Atalanta in Serie A
di Simone CioniEMPOLIIn una stagione difficile dal punto di vista dei risultati, l’Empoli non perde la propria identità che ne fa una delle società italiane più attente al proprio vivaio. Il club azzurro è infatti quello che quest’anno ha fatto esordire in serie A più giocatori nati dal 2005 in avanti, ben cinque. Soltanto Genoa, Milan e Juventus si sono avvicinati con quattro under 20. L’ultimo in ordine di tempo è stato anche il più giovane in assoluto ad esordire nel massimo campionato italiano per la società del presidente Corsi, Thomas Campaniello. L’attaccante classe 2008 ha debutto nel match casalingo contro l’Atalanta di due settimane fa e domenica scorsa ha collezionato altri 4 minuti nel finale contro la Roma per complessivi 22 minuti. Il primo, che poi è anche quello che ha messo insieme più presenze (7), è stato invece il classe 2006 Ismael Konate lo scorso 20 ottobre nel match interno contro il Napoli. Da allora l’attaccante della Nazionale Under 19 è sceso in campo per altri 45 minuti distribuiti in sei partite.
A livello di minutaggio, invece, colui che ne ha raccolto di più è il portiere Jacopo Seghetti. L’estremo difensore di San Miniato nato nel 2005 ha infatti giocato l’intero incontro al Carlo Castellani-Computer Gross Arena contro il Lecce. A febbraio all’Allianz Stadium di Torino contro la Juventus hanno invece esordito giocando il minuto finale il difensore mancino Lorenzo Tosto (‘06), figlio di Vittorio (136 presenze in azzurro) e il centrocampista Jacopo Bacci (‘05), che a differenza del compagno è poi tornato in campo per nove minuti anche contro il Milan al Castellani. Da un punto di vista di continuità di impiego, invece, i sei azzurri sono dietro ai coetanei di Genoa, Milan e Juve avendo collezionato complessivamente solo 172 minuti, anche perché ad esempio Ekhator, Jimenez e Yildiz hanno da soli giocato rispettivamente per 633, 766 e 1881 minuti. Il discorso cambia, però, se prendiamo in considerazione tutte le competizioni perché la squadra di D’Aversa è approdata alle semifinali di Coppa Italia proprio grazie alle prestazioni anche di Seghetti, Tosto, Konate e Bacci. Il portiere ha giocato le due sfide contro Torino e Fiorentina, mettendosi in mostra con interventi decisivi compreso un rigore parato nella lotteria finale del derby al Franchi. Sempre titolare è partito anche Tosto, compresa la vittoriosa sfida dei quarti di finale a Torino contro la Juventus collezionando 226 minuti complessivi, cento in più di Konate. Sempre contro i bianconeri, poi, ha iniziato dal primo minuto anche Bacci, rimasto sul terreno di gioco fino al 73’ quando ha lasciato il posto a Gyasi.
Senza considerare due classe 2004, che fanno ormai stabilmente parte delle rotazioni della squadra di D’Aversa, come Seba Goglichidze e Luca Marianucci. Dal suo esordio alla terza giornata il georgiano è diventato un perno inamovibile della retroguardia azzurra collezionando 25 presenze. Il centrale livornese, dopo 55 minuti in 6 gare dall’inizio di novembre al 4 gennaio, con gli infortuni di Ismajli e Viti è partito titolare in quattro delle ultime sei partite, avendo saltato le altre due per squalifica.
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