L’EMPOLI FA UN ALTRO PASSETTO. Altra bella reazione dopo Genova. Gli azzurri provano anche a vincerla. Ma Falcone salva due volte il Lecce
Prima frazione a basso ritmo con gli infortuni di Caputo e Bereszynski che complicano i piani di Andreazzoli. Poi nel finale la squadra ci crede, sebbene non sempre lucidamente, e sfiora più volte il gol vittoria .
di Simone Cioni
Roma non fu costruita in un giorno e certo l’Empoli dovrà lavorare ancora tanto per provare a raggiungere lo storico traguardo della terza salvezza consecutiva, ma intanto fa un altro passettino verso l’obiettivo. È vero, la gara con il Lecce era una di quella da cercare di vincere, ma anche di quelle che se non si può arrivare ai 3 punti è importante non perdere. E l’Empoli ci ha anche provato a vincerla, soprattutto nella ripresa dopo essere riuscito a pareggiare, ma non sempre con la giusta lucidità. Gli azzurri sono andati un po’ a sprazzi, soprattutto nella prima frazione, dove la manovra è talora apparsa troppo lenta per scardinare un Lecce ordinato e tutto chiuso nella propria metà campo. A parte un colpo di testa in avvio di Baschirotto, deviato in angolo, Berisha non deve infatti compiere grandi parate. Forse anche per questo stavolta incappa nella prima papera da quando veste la casacca azzurra. Sul tiro di Banda poco dopo l’ora di gioco, è infatti palese l’errore del portiere albanese che si fa passare la palla tra le gambe. È vero che la sfera tocca terra proprio davanti a lui, ma il gesto tecnico è chiaramente da rivedere. Dopo la premiazione di Athos Bagnoli, presidente dell’Unione Clubs Azzurri, omaggiato dal presidente Corsi con una maglia con il numero 80, quanti gli anni compiuti dal tifosissimo azzurro, l’Empoli scende in campo con il lutto al braccio in memoria di Giovanni Falai, per molte stagioni medico sociale azzurro e scomparso all’età di 93 anni domenica scorsa. Per quanto riguarda la formazione la principale novità rispetto a quelle che erano le sensazioni della vigilia riguarda l’impiego di Bastoni al posto di Cacace nel ruolo di terzino sinistro. Ritrovano un posto da titolare, invece, Grassi davanti alla difesa e Cancellieri alto a sinistra, mentre Kovalenko viene premiato con la prima titolarità della stagione dopo le ottime prove, da subentrato, nelle ultime tre uscite.
Come detto, l’Empoli prova a fare la partita, sebbene senza troppa intensità, ma si rende comunque pericoloso soprattutto sull’asse Caputo-Cambiaghi: proprio da una sponda del primo, l’esterno destro si presenta solo davanti a Falcone, ma gli calcia addosso (26’). Lo stesso bomber azzurro è però costretto ad uscire per infortunio al 41’, dentro Shpendi, così come poco dopo fa Bereszynski. Stavolta, però, mancando una manciata di secondi alla fine del primo tempo, Andreazzoli sceglie di inserire Ebuehi soltanto dopo l’intervallo per non perdere uno slot nei cambi, come era invece successo con la Salernitana. Ripresa che si apre sulla falsa riga del primo tempo con il Lecce che però passa in vantaggio. Per qualche minuto l’Empoli sembra un po’ accusare il colpo, poi reagisce e pareggia con un po’ di fortuna, grazie all’autogol di Rafia (appena entrato) su cross di Cambiaghi. A questo punto, però, gli azzurri gettano la maschera e vanno più volte vicini al gol, che non trovano per un pizzico di imprecisione e per alcuni prodigiosi interventi di Falcone.
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