L’Empoli sta scoprendo Kovalenko. L’eroe del Maradona è in crescita
Da baby talento ucraino alle difficili stagioni italiane, ora Andreazzoli può godersi una freccia in più al suo arco

L’Empoli sta scoprendo Kovalenko. L’eroe del Maradona è in crescita
Scocca il 90° minuto, ne sono stati appena concessi quattro di recupero. Ebuehi sulla corsia di destra scambia con Gyasi che gli restituisce in profondità il pallone, il nigeriano una volta arrivato sul fondo serve arretrato Kovalenko, il numero otto azzurro non dubita nemmeno per un’istante e con un dolce destro a giro fa depositare la sfera alle spalle di Gollini. Il silenzio. E poi il boato, proveniente dallo spicchio occupato dai tifosi azzurri giunti fino in terra campana. Un fermo immagine che incornicia perfettamente lo stato d’animo delle due squadre. I giocatori del Napoli, pietrificati e paralizzati, contrapposti come una sorta di ossimoro all’esplosione di gioia e felicità di tutta la squadra empolese. E’ questo il contesto nel quale Viktor Kovalenko ha trovato il suo primo centro con la maglia dell’Empoli, e non poteva esserci ’un’inaugurazione’ migliore. "Ho pensato subito a tirare, potevo fare un bel gol, ma anche se fosse stato brutto sarebbe stato lo stesso, l’importante era conquistare punti" ha esclamato con gioia l’ucraino al termine della gara.
Il suo inizio a Empoli non è stato certo eclatante, ma d’altronde anche le due parentesi avute qui in Italia rispettivamente con Atalanta e Spezia non sono state particolarmente entusiasmanti: una presenza con la maglia della ’dea’ e 47 con quella dello Spezia, con cui ha messo a referto cinque assist e una sola rete prima di approdare definitivamente in terra toscana. Con la maglia azzurra esordisce nella gara persa per 0-2 contro la Juventus del tre settembre scorso, totalizzando solamente 18 minuti di gioco che sommati alle presenze contro Udinese, Atalanta, Frosinone e Napoli andranno poi a ottenere i 59 minuti finali raggiunti fino a questo momento e culminati con la sua seconda rete in Serie A.
La storia di Kovalenko parte però lontana dall’Italia. Il classe 1996 cresce nelle giovanili dello Shakhtar Donetsk, dimostrando subito il suo valore trascinando la formazione Under 19 fino alla finale di Youth League contro il Chelsea. Viene aggregato alla prima squadra appena dicianovenne e nonostante la tenera età riesce ad imporsi fin dalle prime partite, totalizzando in sei stagioni ben 199 presenze in maglia arancionera, di cui 28 in Champions League, raggiungendo un bottino di 32 reti. Non è un caso che nel 2015 la Uefa lo definiva come uno dei giocatori ucraini più promettenti. Anche Mircea Lucescu, suo vecchio allenatore allo Shakhtar, sottolineava il suo talento cristallino "E’ un giocatore molto promettente e di certo avrà un bellissimo futuro. Ha tutte le qualità necessarie".
Andreazzoli spera ora di aver rirovato il vero Kovalenko, un giocatore forte fisicamente e tecnicamente dotato, con una buona visione di gioco e una buona distribuzione di palla. Il centrocampista azzurro intanto è già pronto per la prossima sfida: "Quando entro voglio sempre segnare e ieri è successo, ora però testa alla prossima partita contro il Sassuolo dopo la sosta" ha concluso Viktor.
Niccolò Pistolesi
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