L’Inghilterra rallenta. Kane-gol è un’illusione, . Hjulmand risponde subito. Ma ottavi già molto vicini
Partita sotto tono per la nazionale di Southgate contro la Danimarca. Anche Bellingham non è riuscito a spaccare la gara, dai ritmi bassi. Eriksen e compagni ancora in gioco, ma mancano le stoccate di Hojlund.

Kane-gol è un’illusione, . Hjulmand risponde subito. Ma ottavi già molto vicini
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DANIMARCA (3-4-1-2): Schmeichel 6; Andersen 6.5, Christensen 6, Vestergaard 6; Maehle 6, Hjulmand 7.5 (37’st Norgaard sv), Hojbjerg 6.5, Kristiansen 5 (12’st Bah 5.5); Eriksen 6 (37’st Skov Olsen sv); Wind 5.5 (12’st Damsgaard 6), Hojlund 5.5 (22’st Poulsen 6). Allenatore: Hjulmand 6.
INGHILTERRA (4-2-3-1): Pickford 6; Walker 6.5, Stones 6, Guehi 5.5, Trippier 5.5; Alexander-Arnold 5 (9’st Gallagher 6), Rice 5.5; Saka 6.5 (24’st Eze 6), Bellingham 5, Foden 5.5 (24’st Bowen 6); Kane 7 (24’st Watkins 6). Allenatore: Southgate 5.
Arbitro: Soares Dias (Por) 6
Reti: 18’pt Kane, 34’pt Hjulmand.
Note: ammoniti Vestergaard, Gallagher, Maehle, Norgaard.
di Lorenzo Longhi
Avanti piano e senza mai impressionare, l’Inghilterra ha mantenuto la testa del girone C pareggiando ieri 1-1 a Francoforte contro la Danimarca: 4 punti la nazionale di Southgate, 2 quella di Kasper Hjulmand, a pari merito con la Slovenia e con appena una lunghezza in più della Serbia, avversaria dei danesi nella terza giornata, quella che definirà le squadre qualificate. L’Inghilterra un piede e mezzo agli ottavi di fatto ce l’ha già, ma avrebbe potuto archiviare la pratica già ieri, in una partita destinata a non rimanere tra gli highlights di Euro 2024: molto palleggiata e senza spunti memorabili. Il risultato è maturato nel primo tempo, con la sfida messasi apparentemente in discesa per gli inglesi dopo 18 minuti, quando una zampata di Harry Kane – al primo gol in questo Europeo, lui che in Germania ne ha segnati 44 in 45 partite con il Bayern – ha aperto il tabellino, senza tuttavia più di tanto aprire una partita che, col senno del poi e fatta salva la rete del vantaggio, ha vissuto più che altro di conclusioni da fuori, chiaro segnale di linee di passaggio spesso chiuse, tanto che il punto del pareggio l’ha messo a segno l’ex Lecce Morten Hjulmand, al minuto 34, con una sassata da una ventina di metri. Nulla di granché diverso nella ripresa: Saka sufficientemente vivace fino alla sostituzione, Foden ed Eriksen che ci hanno provato sempre da lontano (colpendo il primo il montante alla destra di Schmeichel), la Danimarca a giochicchiare nello stretto, un’Inghilterra confusa il giusto e Southgate a predicare allegrianamente calma, non fosse che nel suo caso il gesto prediletto è quello di avvicinare l’indice alla tempia, come a dire: testa, ragazzi, che poi è la stessa cosa e, infatti, si è attirato qualche fischio da parte dei tifosi dei Tre leoni. Con una vittoria e un pareggio, l’Inghilterra sta ricalcando il cammino di tre anni fa, quando prima vinse con la Croazia e poi impattò con la Scozia, infine superò la Repubblica Ceca e si lanciò verso la finale: non è detto che vada ancora così, ma per gli amanti dei corsi e ricorsi storici qualcosa a cui appigliarsi c’è sempre. La prossima sfida Bellingham – ieri sottotono – e compagni la giocheranno contro una Slovenia non ancora fuori dai giochi, e forse proprio ricordando la partita di domenica contro la squadra di Kek la Danimarca oggi si sta mangiando le mani, avendo buttato via tre punti alla portata. Ora aspetta una Serbia che, martedì, avrà a disposizione un solo risultato, la vittoria, per sperare di non salutare da subito il torneo, e del resto lo stesso si potrebbe dire anche per la Danimarca, visto che il terzo pareggio su tre potrebbe non bastare. In tutto questo, vista la latitanza dei danesi in area, un interrogativo sorge spontaneo: dove si è perso, esattamente, Rasmus Højlund?
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