Così si combatte (male) lo stop al campionato. Stadio, soldi e... noia. Il brutto della sosta
Durante lo stop per la Nazionale si discute di stadio, calciomercato, tennis e Formula Uno. Il caso Franchi è complesso e si intreccia con la polemica politica. La sovrintendente ha già acquistato un abbonamento in Maratona. Speriamo che il buco nero del tennis italiano sia stato colmato da Jannik.

Soste senza fine a profondo rischio noia. Di cosa si discute tra una partita degli azzurri (e meno male c’è Jack) e un’altra partita degli azzurri? Risposta facile: di stadio, perché, ora che il Viola Park è una realtà, è l’impianto del Campo di Marte a tenere un piccolo fuoco acceso sotto la pentola dove bolle la discussione. Si farà, non si farà, si farà a pezzi, si farà a metà, separando cattivi dai buoni, coi cattivi sotto l’acqua e gli altri al riparo dalle intemperie? Ma quanti plastici abbiamo visto, quanti rendering, quante vie del lusso sparse tra Novoli, L’aeroporto e un po’ ovunque, quanti modellini che trasformavano Firenze in Tokyo, quanti annunci, quanto nulla. Ci siamo abituati. E ora facciamo conti con i conti che non tornano. Mancano 55 milioni.
E non possiamo neanche vendere Palazzo Vecchio a una multinazionale che lo reinventa come studentato di lusso. Accidenti. Sarà una bella lotta, ma almeno ci saranno gli Europei italo-turchi a darci una mano. E comunque potremmo sempre vendere la pioggia in maratona come viaggio esperienziale, il marketing tutto può. Il fatto è che il caso Franchi è una storia complessa a cui si aggiunge una inevitabile polemica politica, perché il fatto che nel 2024 Firenze sarà chiamata a scegliere un nuovo sindaco non aiuta alla collaborazione, diciamocelo. In ogni caso restiamo fiduciosi e immaginiamo che la sovrintendente abbia già acquistato un abbonamento in Maratona, visto che aveva dichiarato che per lei lo stadio va bene così dimenticandosi di aggiungere che non vede l’ora di assistere a un Fiorentina-Frosinone sotto la pioggia battente. E poi? Di cos’altro si discute durante lo stop per la Nazionale? Ma di calciomercato, naturalmente. In teoria. Perché al momento nulla va toccato. Magari prendiamo il vero Znola, dopo che quello visto fino ad oggi avrà convocato una conferenza stampa per dirci la verità. Ok, ragazzi, lo ammetto: sono suo cugino. Non ce ne voglia. La verità è che gli vogliamo bene e speriamo con tutto il cuore che esca dal buio.
Intanto magari Italiano può provare a credere in Beltran, che tra l’altro è costato un botto. Il resto si vedrà. Gennaio non è lontano ma nemmeno a un passo. Ma la vera fortuna è quella di poter riempire gli spazi vuoti con il tennis e un giovane fenomeno che ci fa sognare l’inimmaginabile. Il buco nero del tennis italiano è stato troppo lungo per non godere di questa rinascita. C’è stato un momento in cui i campi da tennis venivano sostituiti dai campi da calcetto. Oggi la terra rossa torna ad attrarre i ragazzi, e questo è solo un bene. Bravo Jannik. Ps. Sul circuito di Las Vegas un tombino messo male ha stroncato la Ferrari di Sainz. Perché non far correre la Formula Uno sulla Fi-Pi-Li tra Ginestra Fiorentina e Montopoli? Lì, almeno, i lavori in corso sono segnalati. Fanno parte del paesaggio, presto diventeranno patrimonio dell’Unesco.
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