Fiorentina-Betis, Mandragora: "Ci giocheremo la vita con il coltello tra i denti. Vogliamo la finale"
Le parole del centrocampista della Fiorentina alla vigilia della semifinale di ritorno contro il Betis

Rolando Mandragora (Germogli)
Firenze, 7 maggio 2025 - Insieme a mister Palladino in conferenza stampa alla vigilia del Betis c'è Rolando Mandragora, uno dei leader del gruppo e uno dei pochi reduci dalle due finali perse. "Per me e i pochi compagni rimasti sarà una motivazione in più, ma passa tutto da domani. Crediamo nella rimonta, ci giocheremo la vita con il coltello tra i denti. Il pubblico sarà un'arma in più, lo stadio esaurito è motivo di grande orgoglio. Tutto passa dalla nostra fame di vincere, ne avremo tanta per portare la Fiorentina ancora in finale e avere un epilogo diverso".
Cosa vi lascia la partita dell'Inter?
"Facciamo i complimenti all'Inter, hanno fatto una partita generosa. Erano sotto fino al recupero, hanno avuto un grande atteggiamento e la voglia di non mollare mai per portare a casa la partita. Questo mi ha colpito tanto".
Dove si giocherà questa partita?
"Dovremo avere un approccio importante ma va gestito nell'arco dei novanta minuti e forse anche sui centoventi minuti. Alla fine i dettagli faranno la differenza. All'andata abbiamo sbagliato qualche scelta. Abbiamo studiato veramente tutto, dipende solo da noi e vogliamo fare una grande partita".
Ha sentito la società per il rinnovo?
"Non è il momento di parlarne, ci sarà tempo più avanti. Adesso conta solo la partita di domani. A Firenze mi trovo bene dal primo giorno in cui sono arrivato, oltre a sposarmi è anche la città in cui è nata la mia bambina. Per me è speciale".
Che Fiorentina serve domani?
"Non c'è una Fiorentina in particolare da rivedere. Abbiamo affrontare un percorso nuovo con il mister, abbiamo affrontato cose extracampo che potevano disunirci, non è successo e anzi certe cose ci hanno fortificato. Dobbiamo pensare a tutto il lavoro fatto, sperando che l'epilogo sia felice, ce lo meritiamo".
Che orgoglio è stato indossare la fascia?
"Il capitano è Luca, indossare la fascia per me è stato un motivo di grande orgoglio e di grande soddisfazione".
Cosa pensa del rinnovo del mister?
"Non avevamo bisogno di rassicurazioni. Il suo rinnovo ci rende felici e orgogliosi, vuol dire che ha fatto qualcosa di importante per noi e viceversa. Sarà un piacere lavorare ancora con lui. Gli faccio i complimenti".
Di recente si è commosso in tv.
"Dietro le mie lacrime, e quelle di Ranieri del quale mi permetto di parlare visto il rapporto di grande amicizia, c'è la voglia di portare la Fiorentina in alto e qualcosa di speciale a Firenze. Siamo anche noi persone, con emozioni, ma vi assicuro che in questa squadra nessuno pecca nell'atteggiamento, di presunzione, remiamo tutti dalla stessa parte. E sono sicuro che i 22mila di domani si faranno sentire e varranno per 80mila, oggi incontreremo i tifosi allo stadio e siamo convinti ci trasmetteranno grande carica".
Lei c'era sia ad Atene che a Praga. Cosa significa questa gara?
"Oltre a Praga ed Atene c'è anche Roma, ho fatto anche quella... C'è una grande sofferenza, perdere tre finali non è piacevole. Né per me né per i compagni, i tifosi o la società. Ma il calcio ci dà sempre l'opportunità di riscattarci, vogliamo la terza finale di fila e metteremo tutto. Parlavo di coltello tra i denti e di approccio feroce, alla fine tireremo le somme".
Alessandro Latini
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