Fiorentina e la finale in Europa, quelli che l’hanno giocata: “È l’ora di riscrivere la storia”

Da Pin, a Buso a mister Graziani: i ricordi e i consigli di chi 33 anni fa era in campo

di GIAMPAOLO MARCHINI -
1 giugno 2023
Roberto Baggio il gioiello e Ciccio Graziani

Roberto Baggio il gioiello e Ciccio Graziani

Firenze, 1 giugno 2023 – Qualcuno l’ha definita come un’unica finale in trasferta, anche se si giocava un’andata e un ritorno: un doppio confronto maledetto che si è giocato anche fuori dal campo. Qualcun altro l’ha apostrofata ’sporca’ come Alberto Di Chiara che della doppia finale di Coppa Uefa del 1990 ha scritto pure un libro. Perché certe emozioni non si scordano mai e ti restano sulla pelle per sempre, anche se la vita va avanti. E qui a Firenze, poi, se alzi un trofeo il tuo nome resta non solo negli annali del calcio, ma scolpito nel marmo della memoria di una città intera. Certo, l’ultima volta che la Fiorentina ha giocato un epilogo di una competizione continentale era il 1990. Sono passati 33 anni ma i ricordi in chi era in campo e sugli spalti sono sempre nitidi e non sbiaditi nel tempo e non solo perché dall’altra parte del campo c’era la Juventus. Davide contro Golia, con quest’ultimo che aveva già messo le mani sulla fionda viola, di fatto disinnescandola. Ogni riferimento alla già avvenuta (tutti smentiscono, ndr) cessione di Roberto Baggio non è casuale. Ecco, adesso, dal 1990 a ora è cambiato il mondo e la formula delle finali, visto che si giocherà una gara secca. Particolare non trascurabile, visto che gli errori – come abbiamo visto in Coppa Italia – rischiano di compromettere una possibile impresa che è assolutamente nelle corde della squadra di Italiano. Decisa a fare la storia.

Renato Buso: “Decideranno gli episodi”

"La nostra finale fu diversa, anche perché si giocava su due partite e il peso di quanto accadde nella gara di andata (nel mirino la direzione di gara e il contestato gol di Casiraghi che commette fallo netto su Pin, ndr) fu determinante nel ritorno di Avellino. Ma cercammo con tutte le nostre forze di ribaltare un esito che pareva già segnato". Renato Buso segnò anche la rete del momentaneo pareggio nella sfida di andata, caratterizzata da una tensione incredibile. “Ecco perché – continua – bisogna essere ancora più attenti, perché il clima sarà particolare e in una gara secca saranno gli episodi a decidere l’esito di una sfida che si sta già giocando”. Ultima affermazione che Buso spiega così: “Le dichiarazioni degli avversari sottolineano che anche loro sentono la gara e andrà sfruttato anche questo”.

Ciccio Graziani: “Vietato sottovalutarli”

"Rammarico. Un grande rammarico. Ecco quello che mi resta tutt’ora addosso dopo la doppia finale di Coppa Uefa, tra l’altro giocate entrambe in trasferta, con la scelta di Avellino". Ciccio Graziani è stato l’ultimo allenatore della storia viola ad aver allenato una Fiorentina finalista in una coppa europea e i ricordi scorrono veloci, tanto da permettergli di dare un consiglio al suo collega “Anche se sono sicuro che Italiano non ne abbia bisogno – precisa –, perché l’approccio della Fiorentina sarà quello giusto, senza superficialità e senza sottovalutare l’avversario. Avrà certamente studiato gli avversari, curando la preparazione in modo maniacale. Sono fiducioso perché anche nella finale di Coppa Italia la squadra ha dimostrato di essere all’altezza di queste competizioni”. 

Celeste Pin: “Mi si chiuse lo stomaco”

"Emozione incredibile per avere l’opportunità di giocare per un trofeo così importante. Mi ricordo nitidamente, come se fosse oggi che al momento di entrare in campo mi si chiuse lo stomaco e l’adrenalina scorreva a mille. E poi, si giocava con quella a strisce...”. Celeste Pin chiude gli occhi e ricorda perfettamente sensazioni e tensioni di quella doppia notte. “Una tensione – prosegue – accumulata nei giorni precedenti, anche per quanto era accaduto nella gara di andata e sapevamo quello che ci aspettava ad Avellino. Eppure l’emozione e la responsabilità che avevamo ci fece stare in campo giocando alla pari, sappiamo però tutti come andò a finire...”. Sulla gara di Praga ha una convinzione: “Forse loro sono avvantaggiati sul piano fisico, ma la Fiorentina a livello tecnico è superiore”. 

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