Fiorentina, Zaniolo: "Felice di essere a casa. La Champions un sogno, Kean un fratello"

Il nuovo numero 17 dei viola si è presentato oggi in conferenza stampa. Idee chiare sul gruppo e una promessa a Kean: "Ogni volta che avrò l'occasione cercherò di farlo segnare"

di ALESSANDRO LATINI
7 febbraio 2025
Nicolò Zaniolo (Germogli)

Nicolò Zaniolo (Germogli)

Firenze, 7 febbraio 2025 - Giornata di presentazione in casa Fiorentina. Dal Media Center del Viola Park ha parlato Nicolò Zaniolo, arrivato nella sessione invernale di mercato. "Questa parte del percorso è molto importante. Arrivo con un bagaglio solido dopo essere stato all’estero. Voglio ringraziare tutti, il Direttore, i compagni e il Presidente. Tornare qua è una grandissima emozione, conosco quasi tutti. È stato come tornare a casa”.

Vuole scrollarsi di dosso l'etichetta di chi dice 'Zaniolo non ha testa'?

“Ovunque sono andato non ho mai avuto problemi con nessuno, io so quello che valgo e l’importante è che lo sappia anche chi mi vuole bene. Il resto lo lascio dire a voi”.  

Ha sentito Kean prima di venire qui?

“Ho sentito le parole del mister, ed ha ragione: io ero convinto che questo fosse lo step migliore per me. Per quanto riguarda Moise, è un fratello. Sono felice per quello che sta facendo e penso che possa fare ancora di più. Io devo pensare a mettermi a disposizione della squadra, poi si vedrà”.  

Cosa successe nel 2016?

“Successe che la società preferì fare altre scelte. È stata comunque una mia fortuna, perché qui ero chiuso, mentre all’Entella ho potuto dimostrare il mio valore reale”.  

La sua esperienza europea può essere importante?

“La Conference è una competizione europea dove non è scontato arrivare in fondo, è un percorso tortuoso. Il nostro organico è però importante, ci faremo trovare pronti”.  

Gasperini si è lamentato delle sue esultanze…

“La cosa bella di un giocatore è la gioia del gol, di vivere l’esultanza senza mancare di rispetto a nessuno. Esulterò sempre in maniera civile, normale”.  

Come mai ha scelto Firenze?

“A giugno ero indeciso tra Atalanta e Fiorentina. In quel momento avevo scelto Bergamo. A gennaio, in virtù dell’interesse forte dei viola, ho scelto sulla base dell’interesse nei miei confronti dimostrato e per il fatto che giocavo poco lì”.  

Si dice che il rapporto con Gasperini sia stato complicato…

“Mister Gasperini mi ha aiutato molto, nonostante arrivai lì con un ritardo di condizione importante. Mi ha migliorato molto, anche nel modo di vedere il calcio. Poi ognuno ha le proprie idee, lui ha preferito altri giocatori, ma lo rispetto e lo ringrazio”.

Firenze è la sua rivincita?

“No, non è questione di rivincita. Io gioco per la Fiorentina e nello scontro diretto contro l’Atalanta giocherò per vincere dalla parte dei viola”.  

E' realistico l'obiettivo Champions?

“Siamo una squadra forte, completa. Naturalmente il campionato è ancora lungo, ma bisogna mantenere la nostra identità. Sarebbe un sogno arrivare un Champions League”.  

Può fare anche il vice Kean?

“Nasco come esterno destro, poi faccio anche l’esterno sinistro, il trequartista e la punta se il mister lo richiede. Ma io nasco come esterno destro”.  

Di calciatori del passato, chi la ispira?

“Degli anni alla Fiorentina mi ricordo che andavo a fare il raccattapalle al Franchi e apprezzavo molto un giocatore come Giuseppe Rossi. Ma anche Jovetic, un calciatore formidabile”.  

Si aspettava un Ranieri così?

“Siamo amici d’infanzia. Ho sempre pensato che potesse fare questa strada, fin da piccolo era un vincente. È sempre stato voglioso, determinato. Andavamo perfino alle stesse scuole medie, e prendevamo insieme il pulmino per venire ad allenarci alla Fiorentina”.  

Uno spogliatoio così tanto italiano quanto aiuta?

“Quando arrivi in uno spogliatoio con una base italiana è molto più facile adattarsi. Sono tutti giocatori forti, di qualità. C’è tanta concorrenza”.  

Che rapporto ha con Bove?

“Edo lo conosco perché abbiamo giocato insieme a Roma. È un ragazzo straordinario, sempre pronto a darti una mano. Sempre impegnato, mai una parola fuori posto. Siamo amici. Mi dispiace per ciò che è successo, sarò sempre al suo fianco per dargli una mano”. Un suo pregio e un suo difetto?

“La forza fisica e l’1 vs 1. Difetto: piede debole, cattiveria agonistica e colpo di testa”. Ha scommesse in ballo con Kean?

"Non ho promesso niente a Moise, però gli prometterò che se avrò l’occasione cercherò di metterlo sempre nel miglior modo di segnare”. Come mai il 17?

“Quando arrivai in Turchia al Galatasaray successe un terribile terremoto. Qualche giorno dopo il padre di un ragazzo che purtroppo morì mi scrisse e mi chiese se potessi prendere il suo numero di maglia, il 17“. Ha un rimpianto nella sua carriera?

“I rimpianti sono il passato. A me piace vivere il presente pensando al futuro. Non ho rimpianti, perché le scelte che ho fatto le reputavo giuste. Ho ancora una vita davanti, ho 25 anni, non vedo l’ora di iniziare a giocare per questa grande famiglia”.  

Continua a leggere tutte le notizie di sport su