Il serbo e l’incubo di una resurrezione. Gioca? Bene, anzi no. Preoccupazione Jovic. Fate pure gli scongiuri
La Fiorentina affronta il Milan con Jovic in attacco. Un'occasione d'oro per raggiungere la Champions, ma anche una sfida per i tifosi del bilancio e delle plusvalenze. Una buona occasione per ricordare che il campo conta e che servono buoni giocatori.

Gioca? Bene, anzi no. Preoccupazione Jovic. Fate pure gli scongiuri
Forse è inutile ripeterlo, perché lo pensate tutti, o quasi tutti. Il fatto che stasera la Fiorentina troverà Jovic al centro dell’attacco del Milan ci fa girare in testa due pensieri. Il primo è ottimista, perché il serbo in rossonero per il momento è quasi peggio di quello che abbiamo visto in viola. Non a caso andrà in campo per gli altri due attaccanti sono fuori uso, chi per squalifica, chi per infortunio. Non ci vuole molto a immaginare che sia meglio avere contro Jovic che il centravanti francese. Tanto che Pioli ha convocato un quindicenne in panchina. Insomma, mancando anche Leao e sperando che il serbo si mantenga sui suoi livelli di immobilità cosmica, il tutto dovrebbe essere una buona notizia.
Ma il fatto è che, un po’ per scaramanzia e un po’ per via di statistiche molto simili alle maledizioni, c’è chi non riesce non tirar fuori una frase che va sempre detta a bassa voce e toccando ferro. Questa: Noi siamo specializzati in resurrezioni degli ex. Frase classica che serve soprattutto per esorcizzare la questione in ballo. La vera domanda che un appassionato di calcio si pone però resta nell’aria. Ma come ha fatto Fali Ramadani a convincere una squadra che vorrebbe giocarsi lo scudetto a mettere alle spalle di Giroud un attaccante che gioca poco e segna ancora meno da un bel po’ di anni? Ok, problemi loro. E poi non è che la Fiorentina in quanto a centravanti possa vantare numeri migliori. Ormai sono due anni che ne aspettiamo uno. Quindi forza Beltran, dopo un pranzo con Batistuta siamo sicuri che avrai avuto i consigli migliori che tu potessi avere. E poi a Milano la Fiorentina si gioca davvero la possibilità di rimettersi al passo con la corsa Champions.
Occasione d’oro. Una ovvietà. Ma siccome non capita spesso di scriverla era giusto ricordarlo. E mentre la squadra gioca a Milano, il comune fa i conti col Tar, che respinge il ricorso sui 55 milioni che mancano per completare il nuovo Franchi. Dove trovare questi benedetti soldi? Avere un nuovo stadio scoperto farebbe ridere il mondo ma farebbe la felicità della lobby degli impermeabilini trasparenti, quelli che metti sotto la sella dello scooter quando vieni allo stadio. Possibile che non ci sia nessuno disposto a frugarsi? Lo Scheggi, la pizzeria Undici leoni, il bar Marisa. E dai, un cinquantino, che volete che sia. Poi lo chiamiamo Marisa Arena. La spuma in Eurovisione. Che svolta sarebbe. Ma forse non è così facile.
Consoliamoci col fatto che i ricavi della Fiorentina hanno buoni numeri. Questo soprattutto per le due finali raggiunte. Come dire: il campo conta eccome. Quindi anche avere buoni giocatori. Sempre bene ricordarselo. E ricordarlo soprattutto a tifosi del bilancio e delle plusvalenze. Forza ragazzi, Luka ci aspetta. Fate voi.
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