Pradè: "Vogliamo tenere Kean e De Gea, Dodo non preoccupa. Ecco chi andrà via"
Il direttore sportivo della Fiorentina ha fatto il punto su tanti aspetti tecnici della stagione appena conclusa e di quella ormai alle porte. Mercato, nomi e singoli in un'ora di conferenza stampa

Daniele Pradè durante la conferenza stampa (Fotocronache Germogli)
Firenze, 27 maggio 2025 - Consueta conferenza stampa di fine stagione dal Media Center del Viola Park. Presenti il direttore sportivo Daniele Pradè e il direttore generale Alessandro Ferrari, oltre a Rocco Commisso in collegamento dagli Stati Uniti. La parte tecnica è stata affrontata tutta da Daniele Pradè. Ecco i temi toccati a cominciare dal futuro di Kean. "Il discorso è semplice. Ci siamo incontrati a Cagliari, il ragazzo qui sta benissimo. Gli abbiamo dato tanto. A inizio dello scorso anno penso che nessuno di voi abbia pensato che i 52 milioni fossero pochi per la clausola rescissoria, che c'è e vale le prime due settimane di luglio. Gli abbiamo detto che lo vogliamo tenere, adesso la decisione è solo sua. La clausola però c'è, speriamo tenga conto di quello gli abbiamo dato anche noi. Ce l'abbiamo messa tutta per fare le cose bene, adesso aspettiamo. Domenica lo avete visto in campo, ha dato tutto quanto. E' un ragazzo buonissimo, dolcissimo. Fa a mille ogni allenamento, se gli vogliamo trovare un difetto diciamo che è un po' troppo dormiglione... ma averli tutti così".
De Gea rimane?
"Ci siamo dati tanto entrambi. C'è un'opzione per il rinnovo automatico da parte nostra entro il 31 maggio per un ulteriore anno. Noi vogliamo fare tre anni di accordo e speriamo di trovare l'intesa entro il 31, altrimenti faremo valere l'opzione e poi ci metteremo a sedere per riparlarne".
Come è arrivato il rinnovo di Palladino?
"Raffaele aveva un altro anno di contratto con opzione che scadeva il 30 maggio. Abbiamo ritenuto che quel momento, prima del Betis, fosse quello giusto per farla valere, essendo noi contenti del suo lavoro".
C'è un piano B se Kean dovesse partire?
"E' normale, fa parte del nostro lavoro anche se non vorremmo effettuarlo. Siamo prigionieri di questa situazione. Adesso lui va con la Nazionale, ma lo vediamo felice e questa è la cosa importante".
Può accorciare i tempi di questo mercato?
"Qualcuno ha detto che io faccio mercato in seconda battuta. Ed è vero. La prima battuta la usano i top club. Dire oggi se per la preparazione saremo completi non lo so dire. Abbiamo tante idee. Gli scout e Goretti hanno lavorato tanto. Diciamo che qualcosa la potremo fare subito. Questo sì".
Palladino ha parlato di una base di 10-12 calciatori.
"Non ci sarà una rivoluzione come lo scorso anno, ma aggiungeremo qualcosa di diverso. Col mister entreremo nel dettaglio la prossima settimana".
Cosa è successo con Zaniolo?
"Non c'eravamo, ci atteniamo alle sue dichiarazioni. Non saprei dire altro".
La distanza dai top club.
"La Fiorentina oggi è vista come un top club. Però il fair play finanziario esiste. Possiamo spendere quanto vogliamo di cartellini, ma non possiamo superare il 70% dei ricavi per il monte ingaggi".
Come ha vissuto la contestazione?
"Sono un essere umano, ho un'anima. E' stata una grande delusione. Lavoro, ci metto tutto quello che ho. Lo scorso anno mi sono assunto delle responsabilità come quella del centravanti. Sono cose che fanno male, non mi facessero male sarei un robot. Tanti mi dicono di farmela scivolare addosso, ma non può essere così. Insoddisfazione sul mister da parte della piazza? Dovremo essere bravi tutti a farla diventare una situazione positiva. Il tifoso capisce quando vede impegno e lavoro. Se con quei 65 punti fossimo stati in Europa League avremmo avuto giudizi diversi. Lo stesso se non avessimo perso ai rigori con l'Empoli o ai supplementari col Betis".
Può spiegare la situazione Dodo?
"Ci sono altri due anni di contratto. Pensavo di aver raggiunto le sue richieste, abbiamo fatto la proposta e siamo in attesa di una risposta. Dodo non ci preoccupa".
Sul futuro di Gudmundsson?
"Martedì ci mettiamo seduti con l'allenatore per decidere il mercato. Su di lui c'è una situazione processuale aperta che aveva portato a questa formula, vedremo di riparlarne bene anche con il Genoa". Cosa può dire sui prestiti?
"Fagioli e Gosens saranno riscattati obbligatoriamente ma li avremmo riscattati a prescindere. Di Cataldi ne parleremo col mister, Adli invece non lo riscatteremo dopo aver preso la decisione anche con il calciatore".
Come giudica la sua stagione?
"Non posso giudicare me stesso. Secondo me abbiamo preso ottimi calciatori, quello che veramente volevamo. Il giudizio è del presidente e poi il vostro".
Ci saranno cessioni illustri?
"Il mercato è talmente lungo e strano, non posso dare certezze. Dico che non siamo costretti a vendere, poi bisogna vedere cosa porterà il mercato per i nostri calciatori". E' mancata identità alla squadra?
"Un anno a Firenze sono come sette in un'altra piazza. Il prossimo anno Palladino avrà addosso questa esperienza. E' determinato, è un grandissimo lavoratore. Lavora dalle otto del mattino alle otto di sera e quest'anno trascorso gli servirà tanto".
Anche il Bologna ha vinto un trofeo.
"Il Bologna non faceva una finale da 51 anni. La differenza è che l'allenatore con loro l'ha vinta, con noi ne ha perse tre...".
La situazione Bove.
"La sua situazione ci ha tolto tanto. Un uomo, un calciatore, un aspetto tecnico. Quelle situazioni ti rimangono addosso, le abbiamo vissute tutte. L'intenzione di Bove credo sia di tornare a giocare, non di stare in uno staff tecnico. Noi lo aiuteremo in tutto e per tutto, è una priorità del presidente tornare a farlo essere un atleta". Ancora sul rinnovo di Palladino.
"Nel momento di difficoltà abbiamo dimostrato che lui è il capo e il condottiero di questo gruppo. La scienza non è esatta su tante cose. Se non avessimo perso con Betis e Venezia saremmo stati una società pazzesca che fa le cose nel tempo giusto. Ma c'è sempre il rovescio della medaglia".
Le sue parole sul tecnico sono state fraintese nel corso della stagione?
"Il mio lavoro è quello di stimolare, mettere pressione e far dare il massimo a tutti. Ho sempre detto sempre e solo quello che pensavo. Voglio che tutti diano l'anima. Verso la squadra ho sempre avuto parole di fierezza e orgoglio, poi è normale che non mi va di perdere col Venezia. In quel momento potevamo andare ancora in Champions League. Come dopo il Monza, era pieno mercato, una sterzata la dovevo dare. Dentro le stanze ce le diciamo, ma qualche volte le cose devono sentirle bene tutti". Il futuro di Folorunsho, Colpani e Zaniolo?
"Non li riscattiamo nessuno dei tre".
Ha in canna un colpo alla De Gea?
"Mi piace tanto sognare, in questo momento un altro giocatore così non ce l'ho" Mandragora può rinnovare?
"Rolando è un ragazzo speciale, quando ci sarà il momento ne parleremo con lui".
Prenderete un vice Kean?
"E' un discorso ampio. Lo scorso anno abbiamo deciso con l'allenatore che Moise non sarebbe mai dovuto essere messo in discussione. Per la seconda punta avevamo pensato a Gudmundsson, Beltran e Zaniolo. Adesso il discorso è diverso. Uno degli obiettivi del nostro mercato è prendere una punta che si sposi con le caratteristiche di Moise. E' mancato un vice Kean e un vice Dodo. Quest'anno ci saranno".
Su Comuzzo possono cambiare le cose?
"Ormai su Pietro il discorso è diverso, lo vediamo dentro la Fiorentina. Anzi, faccio un grande in bocca al lupo a Kayode, riscattato dal Brentford, si sente adatto a quel campionato ed era felicissimo".
Su Fortini?
"Lo portiamo dentro, sarà nella Fiorentina del prossimo anno. Sugli altri giovani vedremo durante l'estate in base a quanti ne vuol portare l'allenatore, in base anche alle amichevoli che faremo".
Futuro di Martinelli.
"E' un enigma, ci dobbiamo pensare. Ci pensiamo tantissimo, è un ragazzo forte. Parleremo con lui e l'allenatore. Stando con De Gea è cresciuto tanto, poi bisogna vedere se vuole giocare. Prenderemo una decisione con il ragazzo".
Su Richardson.
"Resta con noi, ha avuto una crescita importante. Ci crediamo e siamo sicuri che avrà anche offerte dall'estero". Alessandro Latini
Continua a leggere tutte le notizie di sport su