Tampona e poi ricuce. Metamorfosi Duncan . Il mediano inaspettato

Alfred Duncan, nato in Ghana e cresciuto a Pistoia, è diventato un insostituibile della Fiorentina grazie alle sue prestazioni in campo. La sua storia di discese ardite e risalite ispira a non mollare mai. Un calciatore di sostanza, che ha imparato a giocare a calcio nelle strade di Dacca, e che ora è un punto di stabilità della Fiorentina.

di Redazione Sport
18 ottobre 2023
Tampona e poi ricuce. Metamorfosi Duncan . Il mediano inaspettato

Tampona e poi ricuce. Metamorfosi Duncan . Il mediano inaspettato

Italiano sta ancora chiedendosi dove sia stato in vacanza. Un modo metaforico per far sapere al mondo quanto anche lui sia stupito del cambiamento in positivo del giocatore, da ipotizzare qualcosa di magico accaduto durante l’estate. Sì, Alfred Duncan è oggi insieme a Martinez Quarta la sorpresa più inaspettata di questo inizio di campionato viola. Un giocatore non preventivato, diventato un insostituibile grazie alle prestazioni in campo. Per questo, quando uno pensa di non potercela fare e di mollare, dovrebbe pensare alla sua storia di discese ardite e di risalite e trarne ispirazione. Duncan, altro che BattistiMogol. Nato in Ghana, il Nostro la Toscana l’ha conosciuta prestissimo perché dato in affidamento a una famiglia di Pistoia. Al calcio aveva iniziato a giocare prestissimo nelle strade di Dacca, dove la vita è dura già a 7 anni:

"Giocavamo in strada e la gente scommetteva sulle nostre partitelle – ha raccontato –. Per questo, già a quell’età c’era chi faceva di tutto pur di vincere". La difficoltà che obbliga a crescere in fretta. Così quando arriva in Italia ci si accorge che con la palla fra i piedi Duncan sa farsi rispettare. La più veloce a scommettere su di lui è l’Inter, che lo tessera nelle giovanili portandolo a vincere tutto. Quando la Fiorentina nel gennaio del 2020 lo acquista dal Sassuolo su richiesta di Beppe Iachini, ha già alle spalle una storia di alti e bassi fra Livorno, Genova parte doriana e i neroverdi emiliani. Anche a Firenze la sua vicenda è in chiaroscuro. Inizia come titolare con Iachini, poi si smarrisce al punto che nel gennaio successivo è dato in prestito al Cagliari. Al ritorno a Firenze nell’estate del 2021 trova sulla panchina Vincenzo Italiano che lo considera un’alternativa affidabile ma niente più. Sembra insomma solo una storia di retrovia, quella in viola per lui. Fino a che tutto improvvisamente cambia.

Forse davvero il trentenne Duncan è stato in vacanza in un luogo magico. O forse è stato solo aiutato dalla forza del suo carattere e da alcuni eventi collaterali che lo hanno favorito. Come la cessione di Amrabat, che ha fatto di lui il calciatore più bravo in interdizione della rosa. Fatto sta che nella Fiorentina ciclonica di quest’autunno, lui è diventato il punto di stabilità. L’uomo che tampona, sutura e armonizza il gioco accanto ad Arthur Karajan e appena dietro a Jack Sparrow Bonaventura.

L’uomo dell’equilibrio, si potrebbe sintetizzare in una definizione che a lui forse piacerebbe. Perché proprio l’equilibrio sembra essere il filo conduttore del suo essere uomo di sport. Lo dimostrano i suoi riferimenti (non Ronaldo o Messi ma Xavi Alonso e Thiago Motta) e lo dimostra pure una frase da lui coniata: "Non tutti gli uomini pazzi vanno nudi per strada". A dire che la stupidità non è fatta solo di gesti eclatanti ma può nascondersi ovunque e per questo bisogna impegnarsi per evitarla. Il manifesto di un calciatore di sostanza e non di apparenza. Duncan l’equilibratore, il protagonista che non ti saresti aspettato e che, per questo, è ancora più bello applaudire.

Continua a leggere tutte le notizie di sport su