Retegui inarrestabile, ne segna quattro al Verona: l’Atalanta passeggia 0-5
Il centravanti sigla il poker al Bentegodi, la Dea vola e tiene a debita distanza la Juventus. Ora il playoff di Champions League

L'esultanza di Mateo Retegui, autore di ben quattro gol contro il Verona (Ansa)
Verona, 8 febbraio 2025 – Serviva una reazione dopo l’eliminazione in Coppa Italia per mano del Bologna e in vista del playoff di Champions. E’ arrivata, più forte che mai. L’Atalanta ha banchettato al Bentegodi, trascinata da un Retegui in forma stellare e si è presa tre punti di autorità con un sonoro e roboante 0-5. Il bomber della Dea e della nazionale sigla il suo personale poker e spalanca le porte del successo che la squadra di Gasperini ha blindato già nel primo tempo, chiuso con quattro gol (anche Ederson a bersaglio). Con il successo di Verona l’Atalanta sale a 50 punti in attesa dei risultati di Inter e Napoli e tiene a debita distanza la Juve di Motta.
Atalanta dominante
Gasperini si affida ancora a Retegui dal primo minuto, schierato assieme a due mancini come De Ketelaere e Samardzic. Zanetti sceglie Mosquera centravanti, Suslov e Sarr a supportarlo. Prova a partire forte e con qualità l’Atalanta che ha subito uno spunto di De Ketelaere a sinistra, poi cross per Retegui che manca l’estero destro verso la porta. L’avvio di match è comunque intenso da entrambe le parti, ma la Dea si fa preferire, sempre con le intuizioni del belga che prova di nuovo a mettere l’assist per Retegui: zuccata alta. Pressione alta per gli ospiti, come da consuetudine, senza disdegnare il tiro da fuori: destro di Ederson, palla di poco a lato. Il Verona non vuole sprecare le ripartenze, soprattutto con Tchatchoua, ma è da corner che arriva la prima chance con la girata aerea di Daniliuc che costringe Rui Patricio alla parata. Bella partita di alto ritmo, anche perché l’Atalanta commette qualche errore di troppo in fase di rifinitura e si apre al contropiede scaligero che risulta potenzialmente pericolosi, ma dura poco. La partita si sblocca subito. Il vantaggio è innescato da De Ketelaere, che spara un destro a giro che si stampa sul montante, poi il rimpallo premia Retegui che insacca praticamente a porta vuota: 0-1 al 21’.
La Dea prende in mano la partita e sfonda che è un piacere a sinistra dove agiscono De Ketelaere, il migliore, e Zappacosta, quest’ultimo mette il cross a rientrare al 23’ ma Cuadrado manda il colpo di testa sul fondo. Gli ospiti segnano comunque il secondo al 24’, quando il Verona lascia troppo spazio a Retegui in area e il sinistro si infila in buca d’angolo. L’Hellas molla il colpo, è meno intenso nella pressione e quando prova ad alzare il baricentro rischia nelle ripartenze, così è l’Atalanta ad avere un’altra occasione, stavolta con Posch, ma il destro è deviato in angolo da Montipò. Il terzo gol è nell’aria e giunge al 37’.
Il Verona è passivo, troppo, ed Ederson viaggia indisturbato verso la porta senza che nessuno riesca a fermarlo, il resto è un destro a giro nell’angolino basso: 0-3. Il poker è invece servito sul finire del tempo. Il Verona è uscito dal campo e sulla punizione a tagliare di De Roon c’è Posch che spizza di testa e colpisce il palo, poi sbuca il solito Retegui che firma un altro gol e chiude in cassaforte la partita. Quattro reti in un tempo: è tornata l’Atalanta.
Retegui inarrestabile
Nella ripresa c’è oggettivamente poco da dire. La partita è vinta dalla Dea che può gestire le risorse e le energie per il playoff di Champions League, mentre il Verona deve evitare ulteriori imbarcate e portare a casa la faccia. La prima scelta che fa Gasp è concedere un po’ di riposo a De Ketelaere per dare spazio a Brescianini per il secondo tempo, d’altronde non c’è più bisogno di forzare la partita. I ritmi, chiaramente, scendono, la Dea gestisce risultato e minutaggio, il Verona non vede l’ora che arrivi il fischio finale, resettare e pensare alla prossima. Succede abbastanza poco, come è normale che sia, e il livello agonistico della partita è decisamente basso.
Chi ha ancora fame è Mateo Retegui. Il bomber nerazzurro segna il suo quarto personale, concludendo di sinistro la fuga di De Roon sul fondo: 0-5 al 56’. Il Verona rischia di dover tirare fuori il pallottoliere, ma sicuramente deve fare i conti con il suo atteggiamento molle e rivedibile, senza verve ed energia. Zanetti inserisce Kastanos, Oyegoke e Dawidowicz, più che altro per salvare la faccia e provare ad arrivare al 90’ senza ulteriori danni.
L’Hellas ha una chance con Tchatchoua a venti dalla fine, ma il diagonale mancino si spegne a lato, così si viaggia verso il 90’ con la classica girandola di cambi in cui c’è spazio anche per Sulemana, fin qui visto poco. Sempre Tchatchoua, forse l’unico a salvarsi, si crea in velocità una seconda occasione, stavolta è Rui Patricio a farsi trovare pronto sulla stoccata mancina, con il portiere che si ripete sul corner successivo e sulla zampata aerea del neo entrato Valentini. Negli ultimi dieci minuti c’è anche l’ingresso del giovane Palestra, che dunque mette nelle gambe un altro po’ di Serie A, ma in generale i pensieri di Gasperini sono già indirizzati a Bruges per l'andata degli spareggi di Champions League. Non c'è altro da segnalare.
L'Atalanta è tornata con tutta la sua forza, in attesa pure del rientro di Lookman che tornerà importante nel finale di stagione. Gasp tiene a distanza Motta nella lotta ai posti Champions e attende, chissà, un passo falso di Napoli e Inter. Il Verona, invece, si guarderà le spalle e presterà attenzione ai match di Parma, Cagliari ed Empoli.
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