Il Gubbio scappa, rimedia bomber Nicastro. Per la Vis Pesaro è un punto guadagnato

I biancorossi, subito sotto dopo uno scivolone di Obi, reclamano un rigore, pareggiano, ma nel finale un palo di Spina fa tremare il Benelli

di DAVIDE EUSEBI
12 marzo 2025
I biancorossi, subito sotto dopo uno scivolone di Obi, reclamano un rigore, pareggiano, ma nel finale un palo di Spina fa tremare il Benelli

I biancorossi, subito sotto dopo uno scivolone di Obi, reclamano un rigore, pareggiano, ma nel finale un palo di Spina fa tremare il Benelli

VIS 1 GUBBIO 1

VIS (3-4-1-2): Vukovic; Ceccacci, Tonucci, Bove (1’ st Peixoto); Zoia, Paganini (34’ st Raychev), Obi (9’ st Pucciarelli), Tavernaro (21’ st Orellana); Di Paola; Nicastro, Okoro (34’ st Lari). All. Stellone. A disp. Pozzi, Mariani, Palomba, Neri, Rabbini, Schiavon, Coppola, Raychev, Rizzo, Tombesi, Di Renzo.

GUBBIO (4-3-3): Venturi; Zallu, Rocchi, Stramaccioni, Corsinelli; Faggi (9’ st d’Avino), Rosaia, Iaccarino; D’Ursi, Tommasini (35’ st Proietti), Spina (39’ st Maisto). All. Fontana. A disp. Bolletta, Tozzuolo, Di Massimo, Rovaglia, David, Bianchi, Conti.

Arbitro: Lovison di Padova.

Reti: 1’ pt Corsinelli. 35’ pt Nicastro

Note: serata fresca (12°), spettatori 1.291 (74 ospiti, 689 abbonati), incasso 9.324 euro; 28’ pt espulso Stellone; ammoniti Spina, D’Ursi, Obi, Pucciarelli, Proietti, Orellana; angoli 2-3; recupero 3’ + 4’.

Appuntamento con la vittoria rimandato, e il quarto posto si allontana. Ma poteva andare peggio, perché la Vis contro il Gubbio gioca una partita sempre sul filo del rasoio. Rimedia allo shock iniziale, prova a vincerla ma sono più le situazioni in cui rischia di perderla. Su tutte il palo di Spina a portiere battuto alla mezzora della ripresa. Questione di distanze: la Vis fatica a trovare quelle giuste, vede spesso il pressing vanificato dalle verticalità degli umbri e soffre la rapidità degli esterni ospiti, soprattutto Spina nel fianco destro. Al punto che Stellone è costretto a togliere Bove (passo diverso) dopo un tempo.

Il tecnico vissino forza il turn over e rivoluziona la squadra: difesa e centrocampo sono nuovi rispetto alla gara con l’Entella. Fontana a sorpresa propone un assetto offensivo per sfruttare la rapidità degli esterni. Venti secondi e la Vis è già sotto. Complice una scivolata di Obi, in tre passaggi gli eugubini vanno in gol: apertura per D’Ursi, verticale per Rosaia e taglio interno per l’incursore universale Corsinelli. Le mosse di Fontana – tridente d’attacco innescato con giocate di prima – creano scompiglio nelle file biancorosse. I rossoblù attirano i pesaresi in certe zone del campo per poi buttarsi negli spazi. Sulle corsie Bove e Ceccacci soffrono di brutto. Per venti minuti la Vis vede le streghe. Il Gubbio conclude pericolosamente 4 volte nel primo quarto d’ora. Stellone ordina l’aggressione alta sulla prima costruzione e da lì Pesaro ricostruisce la partita. Tonucci suona la carica con un sinistro di poco alto. Paganini ruba palla a Rosaia e si invola, messo giù dall’ex Venturi. Ci starebbe il rigore ma Lovison sorvola. Stellone, per il quale evidentemente il vaso è colmo, si becca il rosso diretto. Ma la Vis adesso è in partita. Un lancio illuminante di Paganini trova Nicastro sul filo del fuorigioco, Venturi esce in modo sciagurato, il centravanti resiste alla carica e la butta dentro, con Okoro pronto a fare altrettanto. Potrebbe completarsi la rimonta prima del riposo ma il portiere ospite stavolta miracoleggia sull’incornata di Nicastro, imbeccato dalla punizione di Di Paola.

Ripresa in spazi larghi, le due squadre ci provano a turno. Ma la verticalità della Vis viene disinnescata dal fuorigioco sistematico degli ospiti (9 volte) che la Vis fatica a leggere. Mentre il Gubbio ha più facilità a buttarsi in area. Nicastro è in giornata e trova Venturi pronto sulla girata. Spina fila via e crossa per D’Ursi, Tonucci salva sostituendosi a Vukovic. L’unico errore di Spina è un assist involontario per Zoia che però calcia alto. Dopodiché si libera al limite e centra il palo interno. Nel finale ancora Nicatsro imbeccato da Orellana (Venturi in angolo) e l’argentino liberato in area da Raychev: sinistro a giro alto, come tante altre volte.

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