Il preparatore Pincolini. "Caldo e fatica come a Usa ’94»

Il Mondiale per Club negli Stati Uniti, con quei campi così soleggiati e i giocatori così sfiniti, ha risvegliato in...

di Redazione Sport
25 giugno 2025
Calcio, lo sport nazionale

Calcio, lo sport nazionale

Il Mondiale per Club negli Stati Uniti, con quei campi così soleggiati e i giocatori così sfiniti, ha risvegliato in molti tifosi alla tv il ricordo di Usa ’94. "Siamo tornati alla stessa situazione – conferma Vincenzo Pincolini, 31 anni fa preparatore atletico dell’Italia di Sacchi che arrivò in finale, ai microfoni di Radio Rai Sport –. C’è un grandissimo caldo, reso ancora più duro dall’orario delle partite. Un’ulteriore difficoltà, oltre al fatto che queste partite si giocano alla fine di campionati logoranti. L’anno prossimo ci saranno i Mondiali, alcuni giocatori rischiano di giocare tre stagioni di fila senza interruzioni estive – sottolinea Pincolini, che ora lavora per la Lettonia –. Gli infortuni aumentano e una parte di questi problemi fisici deriva da questi super impegni. Dando uno sguardo agli staff delle squadre al Mondiale per Club, sto notando che ci sono due preparatori per la parte dedicata alla prestazione e tre per il recupero dopo gli infortuni. Nel calcio di oggi, con questi calendari, lavorare sulla preparazione fisica significa lavorare su qualcosa di impalpabile". Secondo Pincolini, al momento l’unico modo per ridurre i rischi "è sfruttare le cinque sostituzioni, diminuendo il minutaggio dei giocatori". Una soluzione ci sarebbe pure, prendendola in prestito...dagli Usa. "Ho appena avuto modo di parlare con il campione di basket Nikola Jokic – dice il preparatore–. L’Nba concede diversi mesi di riposo ai propri atleti, che vengono sì spremuti, ma poi ricaricano le batterie. Ma nel calcio questo non avviene più".

Continua a leggere tutte le notizie di sport su