In campo con Spalletti. "Trovo le idee nel silenzio. Questa Nazionale è forte»

Viaggio col ct azzurro nella tenuta di famiglia a Montaione aspettando la Nations "Retegui e Kean possono giocare insieme, non vedo l’ora di sfidare la Germania".

di DORIANO RABOTTI
25 febbraio 2025
Viaggio col ct azzurro nella tenuta di famiglia a Montaione aspettando la Nations "Retegui e Kean possono giocare insieme, non vedo l’ora di sfidare la Germania".

Viaggio col ct azzurro nella tenuta di famiglia a Montaione aspettando la Nations "Retegui e Kean possono giocare insieme, non vedo l’ora di sfidare la Germania".

dall’inviato

MONTAIONE (Firenze)

Il mondo segreto di Luciano Spalletti è tutto qui, racchiuso tra le pareti del cielo e delle colline, dei laghi e delle vigne, circondato dagli animali che popolano il suo buen retiro, sulle colline fiorentine. Benvenuti a casa Spalletti, tenuta La Rimessa, Montaione di Firenze, dove le radici del ct si fondono tra ricordi di famiglia e impegno quasi quotidiano per seguire con lo stesso affetto la cavalla Astra e la cagnolina Diana, e ancora struzzi e alpaca, oche e manze scozzesi, tra ulivi da cui pendono palloni da calcio e la tana dove sono raccolte centinaia di magliette, i ritagli dei giornali degli inizi, la cantina con i vini pregiati. E una lezione da imparare che si può trasferire anche sul campo: "Certo, vivendo un contesto così sviluppi sensibilità particolari che magari ti servono anche con i giocatori. E poi c’è la legge del bosco, dove chi chiacchiera troppo muore perché un animale più grosso lo sente e lo mangia. Devi stare zitto e saper usare le orecchie e il naso, un po’ quello che in campo devono fare certi difensori per prevedere i movimenti degli avversari. E l’altra cosa che ti insegna è che per sopraffare l’avversario, qualsiasi animale mette il massimo della forza".

Detta così sembra più la legge della giungla, poi in realtà scopri che lo stesso uomo che si emoziona per il leprotto visto in questi giorni davanti casa, che dedica un pensiero a Kean ("Non l’ho sentito ma aspettiamo tutti che possa tornare ad allenarsi") e uno al Papa ("preghiamo per lui"), ha le idee chiarissime e concrete sul futuro tecnico dell’Italia che tra un mese tornerà in campo in Nations League contro la Germania: "Dobbiamo cominciare a mettere dentro ragazzi con un certo fisico, seguiamo molto Casadei per esempio. Stiamo lavorando per creare una nazionale che duri, siamo convintissimi di avere a che fare con una Nazionale forte, di aver scelto un gruppo che può avere uno spazio importante nei risultati futuri, per cui andiamo dritti per la strada che abbiamo intrapreso. Andiamo ad affrontare le prossime partite con totale fiducia anche se per come sono fatto io passa troppo tempo fra una partita e l’altra. Pensavo che allenando la Nazionale fosse più facile, perché mi rimanevano degli spazi e dei vuoti da poter gestire, ed invece no, perché se perdi l’ultima partita disputata ti rimangono addosso quei risultati per tanto tempo e tutti i giorni ti picchiano come un martello nella fronte e fino a che non rigiochi non sei contento".

La Germania è un futuro che sa molto di passato, "Ha un fascino particolare, questa attesa mi carica di emozioni differenti e spesso mi vanno a finire in tensione perché non vedo l’ora di giocarla", e il passato riguarda da vicino il capodelegazione azzurro Gigi Buffon che siede a fianco di Spalletti e ne riceve pubbliche lodi: "Non lo conoscevo e frequentandolo ho potuto apprezzare la qualità della sua persona. Io e lui rimarremo per sempre amici al di là di quelli che saranno i risultati. In quello che è cambiato dopo l’Europeo c’è molto del suo. È stato vero e puro nel darmi le notizie e io ne ho fatto tesoro e ho tentato di metterle in pratica, anche se la differenza poi la fanno i calciatori".

Le novità, oltre al neo-torinista Casadei che Spalletti confessa di seguire con molta attenzione, sono i due bomber ai vertici della classifica cannonieri, Retegui e Kean: "Hanno caratteristiche diverse, siamo contentissimi che facciano bene così, uno è una prima punta da area di rigore, l’altro è una prima punta di movimento, potremmo utilizzarli anche insieme. Nel 3-5-2 o 3-5-1-1 è possibile farlo, soprattutto quando si ha a che fare con avversarie che hanno un blocco squadra molto basso. Raspadori? E’ perfetto dove sta giocando ora nel Napoli, quello è il suo ruolo ed è la zona di campo dove si trova più a suo agio. Può dare molto, soprattutto se riesce a ritagliarsi un po’ più minutaggio di quanto fatto finora".

Discorso che riguarda anche Chiesa, quello del minutaggio: "Finora in Premier ha giocato 25 minuti in tre gare, troppo poco. Ma le porte sono aperte, mi piacerebbe giocasse di più. Lucca è sicuramente un giocatore che seguo perché ha grande fisicità, guardo con interesse anche a Folorunsho e Baldanzi. Certezze ne abbiamo, 3-4 giocatori che possono diventare dei top al mondo, Calafiori diventerà fortissimo e Barella ha tanto talento".

Fiducia, nonostante il flop italiano nella Champions ("non me l’aspettavo sinceramente, ma mi è sembrato legato ad episodi, non ad un sistema che non funziona"), aspettando la sfida tra Napoli e Inter che forse non vedrà di persona, ma dalla quale si aspetta grandi cose: "I nerazzurri hanno certamente un vantaggio, ma sarà una gran bella partita. Non vedo ancora l’Inter al top da un po’ di partite, ma se ritrova il suo potenziale massimo, resta la favorita. Il Napoli, però, ha fatto un campionato fin qui straordinario grazie anche al grande lavoro di Conte, bisogna fargli i complimenti non solo per punti e le vittorie ma perché quello che fa vedere è ben riconoscibile, sa quello che vuole. La squadra sa stare in campo e mette in atto un piano che i calciatori sanno riconoscere negli allenamenti".

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