Incontro cruciale a Roma: il futuro dell'Ancona in bilico tra investimenti e crisi

Massimiliano Polci, Andrea Manciola e Alessandro Di Paolo discutono il futuro dell'Ancona. Investimenti e crisi in gioco.

di GIUSEPPE POLI
21 maggio 2025
L’imprenditore romano Alessandro Di Paolo

L’imprenditore romano Alessandro Di Paolo

E’ il giorno dell’incontro a Roma tra Massimiliano Polci, Andrea Manciola e Alessandro Di Paolo. Quello che potrebbe decidere il futuro dell’Ancona. L’interesse dell’imprenditore che fino allo scorso mese di gennaio possedeva con la sua famiglia l’Ostiamare è concreto, nel corso dei mesi i confronti con la sponda dorica guidata dal socio Polci sono stati diversi e il quarantacinquenne romano ha ripetutamente dichiarato ai suoi interlocutori di essere pronto a subentrare nell’Ancona al socio che ne ha il controllo, e cioè Stefano Marconi.

Che ora sarebbe pronto a farsi da parte. Ma che vorrebbe avere rassicurazioni in merito ai 300mila euro che restano da versare da qui alla fine della stagione per chiudere la stessa in pareggio. Sorvolando sul perché e per come sia stato possibile, durante la stagione appena conclusa che la società abbia sforato il budget del 33% – arrivando a spendere, compresi i 400mila euro a fondo perduto per l’iscrizione in soprannumero, circa 2 milioni di euro – resta il fatto che di questa cifra ci sono da pagare ancora circa 300mila euro, tra le ultime due mensilità da corrispondere a squadra, staff e tecnici di tutti i settori, e altre voci, procure non ancora pagate e fatture varie. Una bella cifra che Stefano Marconi, uscendo, vorrebbe evitare di corrispondere. Chi ci penserà? La società ha dichiarato che avrebbe fatto fronte a tutti gli impegni economici della stagione, per chiudere in pareggio. Ma se Marconi dovesse uscire, come sembra intenzionato a fare, non pagherà certo la sua metà, come ha fatto invece a fine aprile, 60mila euro lui e altrettanti Polci. Anche di questo Polci e Manciola discuteranno con Di Paolo oggi. I quesiti sono molteplici, ma sostanzialmente si riassumono in due punti: primo, Di Paolo è ancora intenzionato a investire nell’Ancona rilevandone la quota di maggioranza? Se sì, ecco il secondo punto: è disposto a versare subito nelle casse doriche quanto manca per concludere la stagione, lui da solo oppure insieme a Polci? Da Roma il costruttore di Belforte del Chienti e il suo braccio destro dovranno tornare con delle certezze, quelle da mettere sul tavolo del consiglio direttivo fissato per venerdì prossimo. In quella circostanza, infatti, dovranno illustrare a Marconi, Recchi ed Egidi e agli altri consiglieri di "maggioranza" le intenzioni dell’imprenditore romano. Ma Di Paolo potrebbe anche fare un passo indietro: il bilancio dell’Ancona, la contestazione che prosegue da parte della tifoseria, alcuni commenti apparsi sui social relativi al suo possibile ingresso, che lo stesso avrebbe gradito poco, tutto potrebbe pesare sulla sua decisione. Se dunque Polci e Manciola tornassero da Roma con un nulla di fatto, ecco che si aprirebbe ufficialmente la crisi biancorossa. Ai soci, a quel punto, non resterebbe che salire a Palazzo invocando l’aiuto del sindaco Daniele Silvetti che avrebbe pronta la sua carta da giocare.

La carta sarebbe quella di un gruppo imprenditoriale interessato a investire ad Ancona e forse anche nell’Ancona, progetto nel quale potrebbe rientrare anche una figura di garanzia come quella di Vincenzo Guerini, ma che difficilmente riuscirà a contemplare anche il resto dello staff. Anche perché le settimane scorrono veloci e le sirene del calciomercato hanno già cominciato a far sentire forte la propria voce.

Giuseppe Poli

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