Federica Cappelletti: “Inter? Ragazze da scudetto. E sogno i derby a San Siro”
La presidente della Divisione Serie A Femminile professionistica, per 20 anni compagna di Paolo Rossi, si racconta partendo da un ricordo sul calcio femminile del Pablito nazionale

Federica Cappelletti, giornalista e presidente della Divisione Serie A Femminile professionistica
Determinata, testarda e ambiziosa. Si definisce così Federica Cappelletti, giornalista e presidente della Divisione Serie A Femminile professionistica della Figc. E devi esserlo per ottenere la conferma per il secondo anno consecutivo ai vertici di un movimento che in Italia, pur in crescita se paragonato al recente passato, deve fare i conti con stereotipi e una cultura del pallone ancorata ad una tradizione prettamente maschile. È il cuore però, come ammette lei stessa, ad averla condotta su questa strada.
“Con Paolo (Rossi, ndr) si parlava già di calcio femminile nel 2018: aveva una visione moderna di questo sport, più lento, meno fisico ma che sapeva esprimere ugualmente forza e determinazione".
Lei, compagna di vita per vent’anni dell’indimenticabile Pablito nazionale e alle spalle una carriera iniziata seguendo volley e basket, non ha avuto dubbi quando nel 2023 è arrivata la chiamata della federazione. “Sono certa che Paolo sarebbe molto orgoglioso, anzi, penso vorrebbe essere coinvolto”.
Quali sono gli obiettivi del 2025?
“Dare sostenibilità e visibilità al sistema, farlo camminare con le proprie gambe, riempire gli stadi e aumentare il numero delle ragazze che si approcciano a questo sport. Siamo andate oltre le 45mila tesserate nel 2024”.
Chi è il suo punto di riferimento?
“Personalmente sono una che osserva molto. Ho frequentato il corso di management del calcio all’università Bocconi per avere input, perché il brand del calcio italiano di vertice va rivoluzionato”.
Al momento quale è l’immagine del movimento?
“Di grande sviluppo e positività ma siamo solo all’inizio. Le priorità rimangono, oltre alla sostenibilità, riempire gli stadi e rendere il nostro prodotto più appetibile per i broadcaster, per gli sponsor e per i nostri fan. A livello internazionale iniziamo a dire la nostra (Juventus, Fiorentina e Roma hanno partecipato alla Champions League, ndr) e per il 2025 è stata approvato dal governo la proroga del fondo per il professionismo”.
Il gap con il calcio europeo è incolmabile?
“II nostro punto di riferimento è quello spagnolo, si tratta del modello più vicino al nostro. Quello inglese e americano sono al momento lontani ma dobbiamo darci come obiettivo il raggiungimento della loro maturità: partendo dalla mentalità molto più aperta e invitante nei confronti del calcio femminile. Per quanto mi riguarda la speranza è che un giorno le donne raggiungano lo status quo degli uomini”.
In tutta sincerità, esiste ancora uno stigma verso il binomio donne-pallone?
“Le resistenze sono ancora palpabili. Intanto mi piace ricordare che quest’anno abbiamo fatto la storia: primo album Panini a noi dedicato e ristampa dopo solo una settimana”.
Parliamo di campo: cosa manca alle milanesi per portare a casa il primo scudetto?
“Onestamente il blocco Roma-Juventus ha fatto da padrone negli ultimi anni. Oggi però l’Inter sta dimostrando di essere strutturata per competere per il titolo. Non dimentichiamoci che il Milan ha vinto lo scudetto Primavera l’anno scorso e che i rinnovi di giocatrici come Giorgia Arrigoni e Monica Renzotti sono sinonimo di progettualità”.
Sia Milan che Inter hanno alle spalle delle proprietà americane…
“Questo aspetto sta incidendo sicuramente nella riorganizzazione interna. Ma la professionalità dei club e degli staff sta dando una direzione e un’impronta importante. Per esempio il club rossonero è stato il primo a livello europeo a presentare una policy sulla maternità che prevede il rinnovo automatico se una tesserata rimane incinta”.
Guardiamo al futuro. Giulia Dragoni alla Roma può diventare una top mondiale?
“È la Sinner del calcio e non sto esagerando. Qualche sera fa stavo parlando con Carolina Morace e mi ha detto che rivede in Dragoni alcune sue caratteristiche”.
La Juve ha appena perso Arianna Caruso per una maxi cifra…
“Per noi si tratta della svolta definitiva. Se il Bayern Monaco arriva a chiedere una tua tesserata vuol dire che c’è mercato: ci stiamo dirigendo verso la sostenibilità del nostro settore”.
Ultima curiosità: a quando il prossimo derby a San Siro?
“Ci stiamo lavorando”.
Continua a leggere tutte le notizie di sport su